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Infanzia, Giani: “In Toscana nidi gratuiti per le fasce di reddito più basse”

L’annuncio del presidente della Regione Toscana: “Misura possibile già da settembre”. La condizione è l’arrivo dei fondi europei entro giugno

Asili nido

Una piccola, importante rivoluzione per le famiglie: asili nidi gratuiti per i bambini fino a 3 anni per le fasce di reddito fino ai 40mila euro. Lo ha annunciato il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani nel corso del convegno nazionale “Educazione Zerosei. Diritti, qualità e accessibilità nel sistema integrato”, all’Istituto degli Innocenti di Firenze a cui ha partecipato anche il Ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi. Un cambiamento possibile già da settembre se tutto va come previsto: la condizione è infatti l’arrivo delle risorse del Fondo sociale europeo a giugno.

“Come Regione ci siamo posti l’obiettivo di arrivare a favorire i nidi e il loro servizio, di renderli gratuiti per una fascia di reddito più basso che io, sulla base delle risorse a disposizione, inquadro dai 30mila ai 40mila euro annui”, ha detto Giani. Una misura attesa, che si concretizzerà con l’arrivo dei fondi europei. “Se, come sembra nella previsione più ottimista le risorse arrivano e possono essere programmate fin dal mese di giugno, noi per l’inizio del prossimo anno scolastico cercheremo di mettere in atto queste misure”.

Un intervento che vuole favorire i genitori, ma soprattutto l’educazione e la formazioni dei più piccoli. “A nostro giudizio è importante per le fasce educative 0-3 anni arrivare a prevedere tutto questo per favorire un servizio che va incontro alla parità di genere e formare in modo integrato i nostri bambini. Un progetto – ha concluso Giani – che va incontro alla concezione che l’educazione è un punto di riferimento e un indicatore del livello di civiltà di un Paese”.

Da dati presentati nel corso del convegno è emerso che in Toscana un bambino su 3 frequenta un nido, a fronte di una media italiana di uno su 4(in alcune aree del Mezzogiorno si arriva a meno di un bimbo su 10). La rinuncia al posto al nido dopo averlo ottenuto, le dimissioni dopo aver iniziato la frequenza (magari per trasferire il bambino in una scuola dell’infanzia come anticipatario ad accesso gratuito) e l’irregolarità nel pagamento della retta sono fenomeni che riguardano oltre il 20% dei bambini che hanno ottenuto il posto in un nido comunale o convenzionato. La situazione è peggiorata con la pandemia: le rinunce riguardano il 16% dei bambini, le dimissioni il 9% e l’irregolare pagamento della retta il 14,5%.

 

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