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Indagine post pandemia, migranti in calo per la prima volta dopo venti anni

E’ quanto emerge dal rapporto Idos 2021 presentato a Pisa: 6mila in meno in appena un anno. Si teme l’aumento di presenze irregolari

lavoro immigrati edilizia

“Nell’anno della pandemia gli stranieri regolarmente presenti in Toscana sono diminuiti per la prima volta dopo almeno 20 anni di crescita: sono 392.108 nel 2020, poco più di 6 mila in meno rispetto al 2019, con un decremento dell’1,5% che è tre volte superiore a quello medio nazionale (-0,5%)”. E’ quanto emerge dal rapporto Idos 2021 presentato a Pisa e illustrato da Francesco Paletti e Federico Russo, redattori del capitolo regionale.

L’assessore regionale con delega all’immigrazione Stefano Ciuoffo ha sottolineato la necessità di “un’azione più incisiva per cambiare rapidamente la legislazione nazionale e internazionale perché con quella attuale è difficilissimo andare oltre la logica dell’emergenza“. Gli effetti della crisi determinata dal Covid si fanno sentire anche nell’occupazione con 20.000 posti di lavoro persi (la metà sono di stranieri). A pagare il dazio più pesante sono state le lavoratici immigrate, pari al 44% di tutta la forza lavoro straniera, 5 punti in meno rispetto al 2017: “Nel 2020 – spiegano Paletti e Russoil lavoro domestico occupava oltre 41 mila stranieri con una diminuzione rispetto all’anno precedente di circa 7 mila unità. Si tratta di posti di lavori persi che costituiscono una grande parte della complessiva diminuzione dell’occupazione straniera in Toscana e che allo stesso tempo spiegano il perché siano state le lavoratrici straniere a subire le conseguenze più dure della pandemia“.

Il fenomeno degli invisibili

In picchiata anche i permessi di soggiorno rilasciati dalle questure agli immigrati non comunitari passati dai 302.305 del 2019 ai 284.343 del 2020, -5,9% in appena 12 mesi e, osservano i due ricercatori, “il rischio concreto è che la crisi economica e sociale innescata dalla pandemia abbia fatto perdere il lavoro spingendo molti immigrati verso l’area dell’irregolarità“. “Sono preoccupato – conclude l’arcivescovo pisano, Giovanni Paolo Benottoperché il dossier, in realtà, non ci dice che l’immigrazione è diminuita ma che rischiano di aumentare gli invisibili, ossia coloro che scivolano in una condizione d’irregolarità, con conseguente aumento del disagio e della marginalità sociale: si continua ad affrontare l’immigrazione con la logica dell’emergenza quando invece siamo di fronte a un fenomeno strutturale, di fronte al quale non si può tornare indietro“.

Prato la provincia con più residenti stranieri

Il più alto numero di residenti stranieri si trova a Prato dove il 10,7% della popolazione non è italiana, un dato ampiamente superiore alla media nazionale (8,5%), che raggiunge il 18,9% sul territorio provinciale: nella provincia di Firenze gli stranieri sono intorno al 12%, il 10,/% a Siena, il 10,5% ad Arezzo, Grosseto e Pistoia (9,9%), Pisa (9,7%), Livorno e Lucca (8%) e Massa Carrara (7,4%).

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