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Incendio a Suvignano, la tenuta toscana confiscata alla mafia

Ieri notte un incendio ha colpito l’azienda agricola di Suvignano a Monteroni d’Arbia, simbolo della lotta alla mafia: le cause delle fiamme sono da accertare, mentre non è rimasta coinvolta nessuna persona.

Incendio a Suvignano

I vigili del fuoco stanno intervenendo dalla notte scorsa, dalle 4, a Monteroni d’Arbia, in provincia di Siena, presso l’azienda agricola Suvignano, per un incendio che ha coinvolto circa 700 rotoballe di fieno e circa 250 quintali di seme di erba medica e trifoglio. L’incendio ha interessato un capannone di circa 2000 metri quadri, con all’interno anche una macchina operatrice, un rimorchio ed un pick-up. Le cause delle fiamme sono da accertare. Non si segnalano persone coinvolte.

La tenuta di Suvignano – 640 ettari nel senese, tra i comuni di Monteroni d’Arbia e Murlo – è nota come esempio di infiltrazione della mafia in Toscana ed è stata poi nel tempo confiscata dallo Stato. Successivamente è stata assegnata alla Regione Toscana che la gestisce tramite Ente Terre. Nei pressi della tenuta di recente è stato inaugurato il Percorso della Legalità, un cammino collegato alla via Francigena.

La storia di Suvignano

La tenuta di Suvignano lo scorso luglio ha festeggiato il secondo anno della sua nuova vita, restituita nel 2018 ai toscani (trasferimento poi formalizzato nel 2019). Un passaggio atteso da tempo, dopo essere stata sequestrata nel 1983 ad un imprenditore in odor di mafia, confiscata in via definitiva nel 2007 con la condanna passata in giudicato, amministrata in tutto questo periodo dall’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata e dal 2019, per l’appunto, affidata alla Regione Toscana che la gestisce attraverso Ente Terre.

Il Percorso della Legalità

A luglio è stato inaugurato il Percorso della Legalità, un cammino collegato alla Via Francigena che passa vicino alla tenuta di Suvignano, che ne attraversa il cuore ed è puntellato da pannelli che ne raccontano la storia
I pannelli infatti raccontano una storia che forse non tutti conoscono in ogni aspetto. Si va dall’epoca più antica, quando già nella seconda metà del Duecento Suvignano era un passaggio alternativo alla Francigena, fino alla recente confisca del complesso agricolo alla mafia.
Un pannello è dedicato ai giudici Falcone e Borsellino, che furono in prima linea nella lotta alla mafia e ne pagarono il prezzo più alto, quello della vita.  Viene poi raccontato l’impegno della Regione Toscana per sostenere la cultura della legalità, soprattutto nei giovani: un esempio sono i campi antimafia, che in passato venivano organizzati in Sicilia, in Calabria ed altri luoghi del sud Italia sui terreni strappati alla criminalità organizzata.

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