Sono stati coinvolti otto ettari di bosco nell’incendio che si è originato nella tarda serata di ieri, martedì 17 agosto, sulle montagne di Astracaccio, frazione del comune di Bagni di Lucca. Alle prime luci dell’alba due elicotteri del sistema regionale antincendio si sono alzati in volo per iniziare le operazioni di spegnimento mentre a terra, le squadre di operai e forestali, hanno fatto del loro meglio, con non poca difficoltà a causa delle pendenze, in alcuni punti proibitive per contenere le fiamme. “L’incendio adesso è in fase di spegnimento ed è sotto controllo” spiega Gianluca Calvani, coordinatore Antincendi Boschivi della Regione Toscana
Si tratta dell’ennesimo incendio in pochi giorni per la Toscana: dopo quello di Vicopisano da lunedì scorso, 16 agosto, i vigili del fuoco sono stati chiamati ad intervenire a Santo Stefano, frazione di Castelfiorentino; a Vicarello, nel livornese, a Montaione, in Casentino, a Campagnatico (GR) e a Gallicano (LU). Tutti sono stati domati ma Calvani avverte: “Gli indici di rischio per la nostra regione resteranno alti per almeno tutta la prossima settimana”
Con Calvani abbiamo cercato di fare il punto sulla situazione.
Questi incendi, tanti e così ravvicinanti, rappresentano una situazione anomala per la nostra regione?
No, non c’è niente di anomalo. Questo è un periodo di massimo rischio per la Toscana. Agosto è il mese nel quale si registrano sempre più incendi. Quest’anno poi abbiamo avuto ondate di caldo intenso seguite ad un lungo periodo di siccità. In queste condizioni, quando si hanno accensioni di qualsiasi natura, che siano volontarie, colpose o accidentali, è molto probabile che da queste si sviluppino incendi boschivi , dalla propagazione delle fiamme poi dipende l’indice di rischio. La differenza la fa la tempestività dell’intervento per lo spegnimento.
Quanti uomini e quante squadre sono impegnate per contenere gli incendi che si stanno sviluppando?
Dipende dall’intensità dell’incendio, la forza giornaliera in Regione si compone di una sala operativa regionale, sette sale provinciali, 140 squadre antincendi boschivi e dieci elicotteri. Poi ci sono le squadre di riserva pronte a partire all’occorrenza.
Parliamo dell’incendio di Ferragosto a Vicopisano. Sono andati distrutti 25 ettari di terreni, 10 famiglie tra le località Capitano, Palazzetto, Novaia e La Lastra sono state evacuate. Per un po’ si è temuto di rivivere l’incubo del 2018
L’incendio di Vicopisano è stato molto pericoloso perché si è sviluppato in un comprensorio rischioso per via della pineta e perché molto vicino all’urbanizzato. È iniziato a metà pomeriggio del 14 agosto e le operazioni di spegnimento sono durante tutta la notte, il grosso del lavoro lo hanno dovuto fare le squadre a terra, perché gli elicotteri volano a vista e quindi possono operare solo di giorno. Finché hanno potuto ci hanno dato una grossa mano per contenere le fiamme che erano arrivate fino alle chiome poi però sono dovuti rientrare alla base e abbiamo continuato a terra. Il vento non ci ha certo aiutato ma alle 8 della mattina successiva (Ferragosto, ndr) l’incendio era spento permettendo l’immediato avvio delle operazioni di bonifica.
Questi incendi sono di natura dolosa o colposa?
Diciamo che in Toscana, quando alla fine dell’anno tiriamo le somme, abbiamo pari quantità di incendi dolosi e colposi. Solitamente in primavera si hanno più incendi colposi legati alle pratiche dell’abbruciamento, in estate aumentano quelli dolosi. Quello che però le persone spesso si immaginano quando sentono la notizia di un incendio è che dietro ci sia l’opera e l’intenzione di un piromane. Una volta arrestato lui, il problema si crede risolto. In realtà non è così: molti incendi si originano a causa delle nostre disattenzioni, dei nostri comportamenti. L’incendio di Vicopisano ad esempio sembra essere stato causato da un barbecue che non era stato completamente spento. Per questa distrazione sono andati bruciati 25 ettari di terreno .
Escludendo i piromani e le distrazioni, quali altre cause sono all’origine degli incendi nella nostra regione?
Oltre alle cause colpose, ci sono anche cause accidentali. Faccio un esempio: da un incidente nel quale una macchina prende fuoco, se vicino ad un’area boschiva, può facilmente svilupparsi un incendio, esattamente come accaduto nel 2020 a Campiglia Marittima. Poi c’è una piccola percentuale, nell’ordine del 1 per cento, di roghi per cause naturali, ovvero dovuti ai fulmini, mentre è più alta la percentuale di quegli incendi le cui cause sono difficili da individuare e non vengono classificati.
Tornando al rischio incendio di questo periodo, l’allerta è ancora alta?
Si, almeno per tutta la prossima settimana considerando che il caldo intenso non sembra volersi attenuare e non piove da troppo tempo. Per questo è fondamentale fare massima attenzione ai nostri comportamenti. Oltre a rispettare il divieto di abbruciamento di residui vegetali in vigore in questo periodo, è bene controllare sempre tutto ciò che potrebbe causare scintille che potrebbero a loro volta causare un incendio