Ci sono tanti modi per raccontare l’Italia e le sue bellezze, Emilio Casalini è un giornalista che ha scelto di partire nel suo racconto dalle emozioni e dallo stupore che un paesaggio può suscitare per vedere cosa c’è dietro quella veduta mozzafiato. Casalini va oltre quello che salta agli occhi nell’immediato e scava a cercare storie e idee di singole persone o di intere comunità che con creatività e coraggio si danno da fare per un futuro migliore e nel segno del benessere per la loro terra, per uno sviluppo sostenibile e rispettoso del territorio in cui vivono. Così è nata l’idea di “Generazione Bellezza“, programma che da domenica 25 dicembre va in onda alle 20.30 su Rai3. Dove la Toscana gioca un ruolo chiave con le puntate dedicate alla Via degli Dei, al teatro povero di Monticchiello e all’archeologia partecipata nell’area di Baratti e Populonia.
“Racconto le storie di chi si dà da fare per rendere fruibili le bellezze del suo territorio e per realizzare idee che creano sviluppo – sottolinea il giornalista – Mi piace sottolineare come la bellezza dei luoghi può essere di stimolo ad agire, a compiere azioni concrete per una tutela e una valorizzazione del territorio che crea sviluppo, porta occupazione ed evita lo spopolamento delle campagne, dei borghi“. Spesso le storie proposte condividono gli stessi obiettivi del PNRR, puntano sullo sviluppo delle aree interne e sulla rigenerazione urbana, sulla coesione sociale, su progetti di Rinascita e Resilienza.
In Toscana Casalini ha trovato esempi virtuosi, da manuale si potrebbe dire. “La Toscana è in questo all’avanguardia e non si è fermata solo a Firenze e alla campagna con i cipressi ma si propone come modello per singoli settori di nicchia che poi di nicchia non sono. Penso ai cammini che sono una straordinaria fonte di benessere sostenibile per i piccoli borghi che non vogliono morire e in Italia si assiste ad un vero boom di percorsi”.
La puntata sulla Via degli Dei ne è un esempio concreto: “spiega come mai un cammino funziona e altri no. Se è il cammino che ha più successo in Italia è perché è il frutto della collaborazione tra enti e singoli cittadini, delle cose fatte bene”. “Attraverso la storia della Via degli Dei si ha modo di capire l’importanza della cura dei dettagli, di un’accoglienza diversificata per i vari tipi di camminatori; di un’attenzione lungo tutto il percorso; di nuovi mestieri; nuove tipologie di strutture ricettive leggerissime; senza impatto e sostenibili; di una mentalità che connette i comuni e crea alleanze e non divisioni. Altrimenti è solo marketing” sottolinea Casalini.
Con “Generazione Bellezza” c’è modo anche di vedere città come Firenze e Bologna da un’altra prospettiva. “Sai di essere un piccolo camminatore ma ti accolgono nel punto più importante della città quando arrivi a Firenze. Tutto questo ha valore. E lo raccontiamo in una delle puntate con le immagini più spettacolari” puntualizza il conduttore. La pandemia, in questo senso, ha contribuito ad accelerare un processo già in atto. “Ho constatato di persona che già prima del Covid-19 c’era nelle persone, nelle comunità una maggiore consapevolezza di poter cambiare il proprio destino e il territorio in cui vivono, di poter creare sviluppo e benessere da condividere. Questa consapevolezza è la frontiera con cui mi confronto e tutti ci possiamo confrontare, prendendo esempio da chi ha scelto di agire, di fare“.
Straordinaria è anche la storia dedicata all’area del parco archeologico di Baratti e Populonia: “la puntata parte dai sogni di una ragazza appena diplomata che osserva i chilometri di acciaierie dismesse di Piombino e racconta il suo desiderio di non andare via valorizzando il proprio territorio, puntando in questo caso sull’archeologia, il cui potenziale è ancora troppo poco sfruttato“. La puntata racconta l’esperienza di vita in una piccola area di scavo, Poggio dal Molino, dove si fa archeologia partecipata. “La comunità viene coinvolta, studenti arrivano da tutto il mondo per imparare sul campo. Pagano e questo permette di pagare i professionisti che così hanno tempo e lavoro. Ma allo stesso tempo il territorio aumenta di valore anche dal punto di vista turistico. È un esempio molto forte che serve a tutta l’Italia” afferma ancora il conduttore.
Un messaggio forte arriva anche dall’esperienza raccontata a Monticchiello con il suo Teatro Povero: “si spiega come un borgo usa l’arte del teatro per funzionare come comunità. Non basta essere in Val d’Orcia per vivere di turismo e loro dimostrano come portare nella contemporaneità un’idea di 55 anni fa, uno strumento artistico come la piece teatrale e uno giuridico/organizzativo come la Cooperativa di Comunità. Vediamo la Toscana scenografica intorno al piccolo borgo ma soprattutto capiamo il valore della comunità come strumento di benessere sostenibile e di equilibrio contemporaneo nella connessione con il territorio“.
In concreto con Generazione Bellezza lo spettatore ha l’occasione di vedere come le azioni concrete generano “bellezza” in altre parole “sviluppo sostenibile, valorizzazione del territorio, economia diffusa, rigenerazione urbana, nuove occupazioni, protezione dell’ambiente, cultura. Un percorso virtuoso reso possibile da una “generazione” di persone, di ogni età, che crede nella possibilità di realizzare i propri sogni i propri talenti, le proprie ambizioni, che ci prova e riesce ad avere successo sia in solitaria che soprattutto in comunità”.
Il programma propone territori belli, da vedere, di cui innamorarsi, da scoprire ma soprattutto lo spettatore ha modo di vedere come vengono valorizzati dalle persone che vivono qui. “Possono così comprendere come l’accoglienza, la cura, l’amore per la propria terra diventano evidenti e condivisibili e fonte di reddito e di benessere. Luoghi dove andare la prossima vacanza ma anche modelli di sviluppo da provare a replicare a casa propria – conclude Casalini – Storie di un’Italia orgogliosa di se stessa, consapevole del valore della propria terra e della propria identità, che non si ferma a lamentarsi e aspettare, ma decide di agire per creare spazi dove stare bene ed essere felici“.