The Pineapple Thief, la band britannica considerata tra le formazioni più interessanti nel panorama del progressive rock degli ultimi anni saranno in concerto giovedì 21 febbraio al Viper Theatre di Firenze. Dopo il successo mondiale del disco ‘Your Wilderness’ del 2016, The Pineapple Thief sono pronti ad imporsi nuovamente sulle scene musicali con ‘Dissolution’, il nuovo lavoro in studio uscitolo scorso agosto per la Kscope. Anticipato dal singolo ‘Far Below’, l’album rappresenta una tappa fondamentale nella produzione artistica della band. Dissolution è infatti il primo album che si avvale della partecipazione di Gavin Harrison, membro storico dei Porcupine Tree e poliedrico batterista di un altro grande nome del rock progressive come quello dei King Crimson. Ecco la nostra intervista a Bruce Soord fondatore della band.
Ciao Bruce! Siete insieme dal 1999, qual è il segreto per una band così longeva?
Diciamo che ci siamo sempre comportati bene. Abbiamo avuto i nostri disaccordi ed è stato difficile quando le cose non andavano al massimo e abbiamo avuto tutti i nostri problemi. Ma non è mai diventata una questione personale. Detto questo, abbiamo avuto un paio di batteristi che hanno preso fuoco spontaneamente.
Nel 2016 si è unito alla band anche Gavin, com’è nata questa collaborazione?
Dopo l’incidente relativo alla combustione spontanea, ci siamo appunto trovati senza un batterista! Io stavo ancora scrivendo canzoni che sarebbero diventate “Your Wilderness” quando la nostra etichetta ci ha suggerito di prendere contatti con Gavin. È stata una bella sorpresa quando mi ha detto che gli piaceva la nostra musica e sentiva di poter contribuire. Le sessioni sono andate così bene che siamo riusciti a convincerlo a fare un tour con noi e ora è un membro a tempo pieno. Quindi tutto sommato è andata davvero bene.
Lo scorso agosto è uscito il Vostro ultimo disco ‘Dissolution’, qual è stata la fonte di ispirazione?
Ho scritto sulla vita, sulle persone intorno a me. Ma in particolare ho voluto scrivere di questa rivoluzione tecnica che stiamo attraversando e di tutti quelli che sono gli effetti negativi. Social media, iper-connessione e narcisismo della comunicazione moderna. Non siamo mai stati così connessi, ma penso anche che non siamo mai stati così infelici.
Nel singolo ‘Threatening War’ parli di Guerra,cosa ne pensi della situazione attuale in Europa e della progressiva chiusura delle frontiere?
Penso che sia molto triste. Immagino di essere fortunato a viaggiare molto. Ma vedo i miei compagni europei come fratelli e sorelle. Vedere cosa sta succedendo nel mio paese, quanto siamo diventati chiusi in noi stessi, è terribilmente deprimente. Spero per il bene dei miei figli che le cose cambino in meglio, presto.
Cosa dobbiamo aspettarci dal concerto a Firenze?
Suonerete anche qualcosa dal passato per i fan della prima ora? Sì, suoneremo brani dei nostri ultimi due album (da quando Gavin è entrato) ma anche alcuni dal passato. Non vediamo davvero l’ora di suonare!
Ingresso 25 euro
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