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A Terranuova Bracciolini, un innovativo impianto europeo per il recupero dei metalli preziosi

L’impianto ha una capacità di trattamento di oltre 300 tonnellate di schede elettroniche all’anno e il sito e rappresenta un unicum a livello nazionale. Giani e Monni: “Per la Toscana è la strada giusta”

A Terranuova Bracciolini (Ar) primo impianto europeo recupero metalli preziosi

Oro, argento, palladio e rame. Metalli preziosi recuperati dalle schede elettroniche provenienti dai rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche. A Terranuova Bracciolini è stato inaugurato un nuovo impianto europeo recupero metalli preziosi .

L’impianto ha una capacità di trattamento di oltre 300 tonnellate di schede elettroniche all’anno e il sito, che si estende su una superficie di circa 2.400 mq, rappresenta un unicum a livello nazionale. In un Paese in cui solo il 30% dei rifiuti elettronici viene recuperato correttamente, nel nuovo polo dell’economia circolare, saranno recuperati quasi 200 kg di metalli preziosi e 57 tonnellate di rame ogni anno .  L’innovativo trattamento dei RAEE permetterà di recuperare metalli producendo una quantità di CO2 tre volte inferiore rispetto ai tradizionali processi di estrazione mineraria e di incenerimento

“Lo smaltimento dei rifiuti – ha spiegato il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani– è una delle attività più delicate, ma che con l’applicazione della tecnologia e delle più moderne tecniche innovative genera un processo di economia circolare virtuosa e quindi la trasformazione in materia prima di ciò che comunemente si considera rifiuto. E’ quello che avviene, grazie ad IREN, in questo impianto a Terranova Bracciolini, un luogo ricco di storia, di cultura, ma anche di vitalità, con crisi, pensate alla FIMER, che si sono risolte recentemente; un territorio vivo, dove il livello di benessere e di qualità della vita sta anche nella capacità di dare risposte anche allo smaltimento dei rifiuti, in questo caso rigenerati in metalli preziosi che possono servire a creare nuovi oggetti e conseguentemente a inserirsi in un ciclo virtuoso garantendo prospettive che rendono prospero questo territorio”

“La vicinanza del distretto orafo aretino più importante d’Europa è un binomio vincente rispetto a questo tipo di lavorazione . E’ un distretto – ha aggiunto- che si sta caratterizzando con grande successo e grande ricchezza: i dati sull’esportazione, sulla crescita del settore sono tutti estremamente positivi. È evidente che trovare una risposta anche a quello che è il riciclo, il recupero come avviene in questo impianto dà forte impulso e ricchezza a questo territorio”

“Non possiamo certamente nascondere – ha dichiarato l’assessora all’ambiente Monia Monni– la soddisfazione nel vedere crescere in Toscana iniziative industriali di economia circolare come quella che inauguriamo, che nascono anche dalla sinergia e condivisione con il territorio”. “Il recupero dei RAEE – ha concluso –  rappresenta un’opportunità importante perché segna in particolare l’occasione di recuperare dai rifiuti metalli preziosi e terre rare, utilizzando tecnologie innovative e a basso impatto ambientale”

Oggi oltre il 90% delle schede elettroniche recuperate in Italia è destinato all’esportazione, pertanto il nuovo impianto del Gruppo Iren si colloca in una innovativa direzione di circolarità e prossimità territoriale; infatti oltre a contribuire allo sviluppo economico dell’area, le attività del Gruppo potranno favorire sinergie con l’importante distretto orafo aretino, che potrà utilizzare le materie recuperate senza alcuna ulteriore lavorazione.

Sotto l’aspetto ambientale, l’impianto, che detiene già l’autorizzazione per i requisiti End of Waste, rappresenta dunque una vera best practice per la transizione ecologica: il trattamento dei RAEE che verrà applicato permette infatti di ridurre il consumo energetico e di produrre una quantità di CO2 di almeno tre volte inferiore a quella prodotta nei processi estrattivi tradizionali. Non sono inoltre previsti scarichi idrici di acque industriali: l’acqua usata verrà trattata e quasi totalmente riutilizzata nello stabilimento, mentre le emissioni in atmosfera saranno controllate tramite sistemi di filtrazione e depurazione.

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