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Immuni: a che punto siamo con i download in Toscana?

Per l’università di Oxford le app di tracciamento contatti come Immuni danno risultati già con il 15% dei download sul totale della popolazione. In Toscana e nel nostro Paese siamo ancora sotto questo obiettivo minimo

© Ministero della Salute

A tre mesi dalla sua entrata in funzione, è tempo di un primo bilancio per Immuni, l’applicazione per smartphone sviluppata da Bending Spoons e adottata dal nostro Paese per il tracciamento dei contatti da covid-19.

Inizialmente si pensava che per risultare efficace questa app dovesse essere scaricata dal 60% della popolazione italiana, numeri sinceramente molto elevati e difficili da raggiungere vista l’iniziale diffidenza verso questo sistema. Uno studio condotto dall’università di Oxford insieme a Google ha invece dimostrato che anche se una piccola parte dei cittadini, equivalente al 15% della popolazione, utilizza Immuni potrebbe esserci una riduzione significativa dei contagi e dei decessi associati.

Obiettivo 15%

Dal 60%, il nuovo obiettivo da raggiungere è proprio quello del 15%, dato che, secondo le statistiche del ministero della Salute, non è poi così lontano. Proprio alcuni giorni fa il ministero ha diffuso i primi dati riferiti ai download (fino al 31 agosto) della app Immuni, sia per quanto riguarda l’Italia che per le singole regioni.

I dati della Toscana

Partiamo subito dalla Toscana dove il tasso dei download è del 12,4% che equivale a circa 405mila persone che hanno adottato la app Immuni. Per arrivare all’obiettivo minimo del 15%, indicato dallo studio dell’Università di Oxford, mancano ancora 153mila persone. Un dato che colloca la Toscana al quinto posto per download, classifica dove troviamo un sud Italia ancora molto indietro per numeri di download e un nord Italia dove spicca la Provincia di Bolzano con il 15,1%.

I download totali in Italia

Immuni è stata scaricata su oltre 5.5milioni di smartphone, che è pari al 9,9% della popolazione (al lordo di disinstallazioni e di installazioni da parte dello stesso utente su più cellulari). Questa cifra equivale al 14% dei cellulari presenti in Italia, dato da cui sono esclusi i minori di 14 anni (requisito per utilizzare Immuni) e chi non è in possesso di uno smartphone. Dopo una fase iniziale di interesse, i download hanno iniziato a rallentare, aumentando di appena 100 mila a settimana. Nonostante la crescita dei contagi, i rischi e le ansie per la riapertura delle scuole, l’interesse verso Immuni non decolla. Per questo motivo il ministero ha rafforzato le campagne di comunicazione per invitare la popolazione a utilizzarla a cui aggiungono le iniziative di promozione delle varie amministrazioni, istituzioni e dei medici di base.

Dal primo giugno a fine agosto, Immuni ha però dimostrato la sua efficacia. 155 utenti hanno segnalato di essere positivi su Immuni: 21 a giugno, 38 a luglio e 96 in agosto. L’applicazione ha poi inviato, tra il 13 luglio e la fine di agosto, 1.878 notifiche ad altrettanti dispositivi di persone che sono entrate in contatto con il virus.

La strategia delle 3 T

Immuni è un elemento fondamentale della strategia delle 3 T adottata dal nostro Paese e caldeggiata dall’Oms per fermare la diffusione del virus. Questo approccio consiste nel Testare più persone possibili con i tamponi (ma anche effettuando test sierologici), Tracciare con app o indagini analogiche i contatti tra persone con casi positivi per testarli a loro volta e isolarli dalla comunità e, infine, Trattare i malati con l’assistenza ospedaliera o domiciliare coordinata. Strategia che è stata fin da subito adottata anche dalla Regione Toscana in questa lotta contro la malattia da coronavirus. Questo però non basta, ognuno di noi deve fare la propria parte, seguendo le misure di distanziamento sociale, come il rispetto della distanza di un metro e indossare la mascherina.

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