Bellissimo, con un’intelligenza al di sopra della media (è presidente del Mensa Italia), provocatorio ed esibizionista: queste quattro parole possono solo in parte descrivere il genio artistico di Immanuel Casto.
Casto ha collezionato oltre 50 milioni di view con i suoi irriverenti videoclip su YouTube e ha venduto migliaia di copie dei suoi giochi da tavolo (dallo storico Squillo all’ultimo arrivato Raimbow Pets).
Da sempre attivista della comunità LGBTQIA+, padrino di alcuni Pride nazionali, ospite ai Diversity Awards (2019 e 2020).
Il “Casto Divo” così amano chiamarlo i fan sarà in concerto giovedì 21 luglio allo spazio Ultravox all’Anfiteatro delle Cascine di Firenze.
Il live sarà un vero e proprio show, con band al completo e corpo di ballo, e anche l’occasione per celebrare i recenti dieci anni di “Adult Music”, disco della consacrazione del suo manifesto porn groove in chiave pop, oltre ai brani del nuovo disco “Malcostume”.
L’opening del concerto è affidato alle KARMA B, duo drag eclettico e pungente, ospiti fisse nel programma Ciao Maschio condotto da Nunzia De Girolamo su Rai1 ogni sabato sera, dopo la scorsa stagione passata a Propaganda Live, e attualmente impegnate nel loro tour teatrale di debutto ‘Le Dive con Qualcosa in Più‘.
Ecco la nostra intervista
Tu sei nato artisticamente nel 2011, il cortocircuito che ti ha reso famoso è che tu parlavi di sesso in modo “comico”, è così?
E’ stato il fatto che parlassi di sesso con la comicità ma soprattutto con un certo tipo di immagine estremamente rifinita, glamour. Noi abbiamo interiorizzato a livello culturale l’associazione sessualità-volgarità. Se io pronuncio la parola volgarità la maggior parte delle persone pensa al sesso. Io credo invece che volgarità è ciò che è del volgo, la sessualità invece può anche essere trattata con eleganza. Il mio prodotto senza immagine non funzionerebbe, quando scrivo una canzone io già mi immagino il video. Credo che fosse questa dissonanza tra parole esplicite ed immagini a creare interesse quando ho debuttato.
Torni live dopo tanti anni a causa anche del Covid, com’è ricominciare a esibirsi dal vivo?
Il covid come sappiamo per i lavoratori dello spettacolo è stato particolarmente duro, infatti questa estate siamo giustamente tutti in tour. Vale la pena di ricordare che i live rappresentano l’introito principale per i musicisti, anche per nomi molto più mainstream del mio. I guadagni non arrivano certo dagli ascolti in streaming. C’era tanto bisogno e molta voglia di tornare live ma dopo diversi anni di astinenza avevo un po’ di timore. Invece come nella classica metafora della bicicletta mi sto trovando benissimo, sono contentissimo e mi sento proprio a mio agio. Sto già pensando al futuro e ad altre date. Sono anche contento di tornare a Firenze perchè qui ho fatto il mio primo concerto con pubblico pagante nel 2009. Fu il mio battesimo del fuoco a cui sono molto affezionato.
È un problema la convinzione da parte di alcune persone di avere il diritto di essere amate perchè implica che gli altri abbiano il dovere di amarle
Tu hai dei fan molto affezionati, ma il tuo pubblico è allo stesso tempo molto trasversale
Assolutamente sì ed è una delle cose che mi rende più orgoglioso. Non c’è niente di male nell’avere un’utenza settoriale, ma io sono contento di non averla. Anche perchè secondo me da maggiore valore ai messaggi che io voglio inviare. Una cosa che io trovo poco utile per quanto legittima è un approccio di comunicazione che io definisco ‘predicare ai già convertiti’ e si fa molto oggi sui social rivolgendosi esclusivamente alla propria bolla per ottenere consensi ma raramente c’è la voglia di creare un dialogo. Avendo io una platea eterogenea posso tentare di farlo. Una caratteristica che io riconosco al mio pubblico è la curiosità, è un pubblico estremamente rispettoso e interessato e io ne ho grande stima.
Durante la pandemia ho ascoltato con molto piacere “C’è posta per Casto”, video in cui rispondevi alle domande dei tuoi follower relative soprattuto ai problemi di coppia e alle relazioni. Quali sono le domande che ti vengono rivolte più spesso?
La più comune di tutte ad oggi è “Sono innamorato della persona X, ma la persona X non ricambia, cosa devo fare”. Questo è abbastanza indicativo della difficoltà che abbiamo nel lasciar perdere la disponibilità emotiva altrui. Non è assolutamente qualcosa su cui insistere invece ci sono fior di libri che insegnano come sedurre, come conquistare. Non ha senso, le relazioni devono partire da qualcosa di spontaneo, se non c’è mutualità semplicemente bisogna passare oltre, inutile star lì ad arrovellarsi.
È un grosso problema la convinzione da parte di alcune persone di avere il diritto di essere amate perchè implica che gli altri abbiano il dovere di amarle. Io ho il diritto di poter essere amato, devo accedere a questa possibilità ma non ho la garanzia. L’amore è un privilegio, guai a scambiare i diritti con i privilegi, a convincersi che si ha diritto a una certa gratificazione affettiva che se poi non arriva scatta la delusione ed è inevitabile mettere in atto una serie di comportamenti abbastanza distruttivi verso se stessi e verso gli altri.
So che sei una persona molto intelligente, ironica e ti piace provocare, ma so anche che hai un lato romantico. Quindi la domanda che tutti vorrebbero farti è: sei innamorato in questo momento?
La mia situazione sentimentale adesso è zero e va benissimo così perchè sono totalmente concentrato su altro. Non escludo assolutamente la possibilità che si possa verificare però davvero al momento non è una priorità. Mi rendo conto che sono cambiate le mie aspettative nei confronti delle relazioni. Un tempo ero fortemente fusionale e volevo proprio il grande amore. Ho avuto dei grandi amori, sono profondamente grato anche se hanno avuto una durata nel tempo che poi si è esaurita. Adesso la mia idea di relazione è semplicemente stare bene con qualcuno quando ci si vede e quando non si sta insieme darsi sostegno emotivo nei confronti di quella fatica che la vita inevitabilmente dà, nient’altro.