Partecipare alla finale del Rock Contest sabato 18 dicembre 2021 che è tornata in presenza al cinema La Compagnia di Firenze è stato un po’ come praticare il massaggio cardiaco con defibrillatore a un paziente che versa in condizioni disperate.
Chi rischia la vita è tutto il mondo della musica dal vivo. Dopo la pandemia è successo quello che tutti quelli del settore temevano, molti locali a Firenze e in Toscana non hanno mai riaperto e rischiano di chiudere per sempre, come la Flog o il Glue.
Ma sorprendentemente, o meglio la cosa non ci sorprende affatto, la musica non è morta anzi è viva, vivissima e lo testimonia proprio l’altissima qualità della proposta musicale dell’edizione 2021 del Rock Contest organizzato come ogni anno da Controradio.
Non solo sono straordinari i sei finalisti che si sono sfidati sul palco dal vivo, anche tantissime band e artisti che non hanno avuto accesso alla finale meritano di essere ri-scoperti, a partire da Heka, ma anche Bale, Santamarya, Caroline Savage e tanti altri.
La serata di sabato 18 dicembre ha visto succedersi sul palco in una serata a dir poco esplosiva gli straordinari Biopsy O Boutique con il loro rock blues dal sound noir, ruvido e graffiante, l’affascinante Hindya una “Sade Adu” contemporanea dalla voce vellutata e le movenze ipnotiche che ha fatto innamorare all’istante tutta la sala.
Subito dopo è stato il turno dei bolognesi Big Sea tra post-punk e garage e poi Anton Sconosciuto che ha trasportato il pubblico sul fondo di un gigantesco acquario psichedelico.
Hanno chiuso la serata i divertentissimi Karaibi con la loro energia ipercinetica e il loro french-touch e Fogg un cantante tra hip-hop e musica d’autore di cui sentiremo sicuramente ancora parlare.
Il vincitore della 33° edizione del Rock Contest
A vincere la 33esima edizione del Rock Contest è stato Anton Sconosciuto. Secondo classificato Fogg.
Batterista e compositore nato a Londra ma vissuto dall’infanzia a Siena Anton Sconosciuto (questo è il suo vero nome) dopo aver militato in vari progetti, ispirato da Beatles, Beach Boys, Mac DeMarco, Andy Shauf, ritrovatosi per qualche mese a vivere fra Amsterdam Oost e l’Italia, ha composto ed arrangiato ad inizio 2021 una decina di pezzi che raccolgono al loro interno tutte queste influenze e lo hanno spinto a formare il primo progetto a suo nome.
Fra sonorità Synth-Pop e Indie, tra Flaming Lips, Belle and Sebastien e Beck, dinamiche intime e testi in inglese ha provato a dare le risposte che si cercano in un periodo così particolare. Stabilito a Roma, ha iniziato a suonare i suoi brani (alla batteria ed alla voce) con una formazione di musicisti provenienti da varie parti d’Italia e d’Europa.
Gli altri premi
Con “Uomini del Duemila”, Valerio Martino si è aggiudicato il Premio Enrico Greppi “Erriquez” – novità di questa edizione – assegnato dalla Regione Toscana al brano che ha espresso la positività dei valori e dell’impegno sociale, in continuità con la produzione artistica e la carica umana trasmessa dal cantante della Bandabardò, prematuramente scomparso.
La giuria ha scelto il brano per il suo “delicato ottimismo ed una pacifica consapevolezza, l’aspirazione ad una umanità piena finalmente liberata dalla paura e dal conflitto generazionale su un tappeto sonoro popolare e sofisticato al tempo stesso”.
Il premio, per l’importo di 2.000 euro, finanzierà un progetto artistico finalizzato all’evoluzione musicale e professionale ed è stato consegnato dal Consigliere del Presidente della Regione Toscana per le Politiche Giovanili e l’Innovazione Bernard Dika, dalla responsabile FSE Regione Toscana Elena Calistri, dalla moglie del compianto Erriquez Silvia Maglione, da Orla e Carlo Nutini della Bandabardò.
A Valerio Martino è andato anche il Premio Ernesto de Pascale per la migliore canzone in italiano con il brano “Gabriele”, potrà registrarlo gratuitamente presso il Sam Recording Studio.
Diorama con “Due Metri Dal Suolo” ha vinto il Premio Fondo Sociale Europeo/Giovanisì – 2.000 euro da investire in una produzione artistica – dedicato al brano che, tra desideri e inquietudini, ha ritratto al meglio stati d’animo e sensibilità della condizione giovanile.
Nelle note, la giuria evidenzia il messaggio trasmesso da musica e parole: “Il diritto di sbagliare, di sottrarsi al giudizio di aspettative che non sono le proprie, di crescere seguendo le proprie aspirazioni e i propri tempi, confidando nella forza catartica della propria creatività nella certezza che il vero tempo perso sia quello impiegato ad inseguire valori inautentici”.