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Il pomodoro da scasso e il cavolo torso: le specie dell’Isola del Giglio da studiare e salvare

Iscritte nel Repertorio regionale delle varietà a rischio estinzione e sottoposte allo studio genetico dell’Università di Pisa. Ora si cercano gli agricoltori custodi

cavolo torso Giglio

Sono a rischio estinzione, ma adesso la Regione Toscana le ha iscritte al Repertorio Regionale delle Specie erbacee di risorse genetiche locali da salvare. Si tratta di una particolare varietà di pomodoro detta “pomodoro da scasso” e una antica varietà di rapa detta “cavolo torso”, entrambi dell’Isola del Giglio. La decisione, attuata tramite decreto dirigenziale (n. 1286 del 27/01/2023 ), è stata comunicata all’Ente Parco dell’Arcipelago toscano.

Le verdure sono state segnalate da alcuni abitanti e coltivatori amatoriali dell’Isola del Giglio, coordinati dal Circolo Culturale Gigliese. Si sono adattate alle condizioni pedo-climatiche locali e proprio per questo coltivati da sempre in piccoli orti ricavati nei terrazzamenti del paesaggio agricolo dell’isola, caratterizzato da pocherisorse idriche e da suoli fortemente declivi soggetti a fenomeni di degrado fisico, chimico e biologico. Sono stati iscritti perché a rischio di estinzione con zona tipica di produzione locale.

Lo studio genetico delle specie

L’Ente Parco ha finanziato  lo studio genetico di queste due specie orticole dell’Isola del Giglio svolto dal Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Agro-ambientali  dell’Università di Pisa. Il recupero, la caratterizzazione e l’iscrizione nel Repertorio Regionale di queste due varietà locali sono importanti per evitare la perdita di queste risorse genetiche. Il prossimo passo sarà individuare almeno 3 agricoltori custodi per varietà, per farli diventare a tutti gli effetti Coltivatori Custodi delle specie a rischio di estinzione.

“Questo risultato – ha detto il presidente Giampiero Sammuri – sul tema del recupero delle specie utilizzate nel passato ai fini agricoli, incoraggia a proseguire sulle specie antiche anche in altre isole come Capraia e Pianosa, seguendo l’ottima e già collaudata esperienza rispetto a quanto realizzato all’isola d’Elba”. Tra gli obiettivi anche “la commercializzazione di questi prodotti che potrebbero essere utilizzati non solo a livello domestico, ma anche per la ristorazione, attivando una filiera che ne promuova il consumo, valorizzi la tradizione locale e il prezioso lavoro svolto dagli agricoltori gigliesi.”

L’Ente Parco, nel ruolo di gestore anche della Riserva della Biosfera Mab Unesco Isole di Toscana, ha già avviato la valorizzazione e la tutela delle produzioni tipiche nel passato attraverso le indagini effettuate in collaborazione con la Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa per il censimento e la caratterizzazione morfologica di antiche cultivar locali, sia frutticole che orticole.

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