Il panettone del marmo è nato a Carrara, giusto un anno fa. Deve il nome alla particolare tecnica con cui viene preparato: la marmocottura, cioè un contenitore in roccia che rende il lievitato speciale. Un prodotto che racconta le Apuane e soprattutto le cave dove da sempre nascono i capolavori dell’arte.
Il maestro pasticcere Gianpaolo Bassi patron della pasticceria LièVita a Carrara ha scelto di donare questa specialità al primo cittadino d’Italia. Ecco quindi l’idea di scrivere al Quirinale per fare omaggio del panettone del marmo al presidente della Repubblica.
Bassi nella missiva al Quirinale ha presentato la sua famiglia, con lui lavorano i figli Jacopo e Arianna, descritto la sua attività e soprattutto la particolare tecnica messa a punto per la cottura del panettone. Arrivato il via libera da Roma, è partito il pacco indirizzato al presidente della Repubblica Sergio Mattarella e alla figlia Laura.
Bassi ha messo a punto questa tecnica dopo anni di ricerca e molti sperimenti in laboratorio. Una versione del tradizionale dolce natalizio che rappresenta una novità nel mondo della pasticceria. Le proprietà termiche del marmo, ricco di carbonato di calcio, danno al panettone una texture e un sapore senza eguali.
La cottura a contatto con questa particolare roccia, vengono utilizzate pietre di scarto, rende gli alimenti più alcalini, neutralizzando l’acidità. Questo spiega anche la maggiore digeribilità. Infine c’è l’aspetto legato alla promozione del territorio e in particolare delle cave di marmo.
Dopo Roma il panettone del marmo ha fatto tappa a Londra nel ristorante dello chef Gordon Ramsay all’Hotel Savoy. Il primo passo di LièVita verso la conquista del mercato internazionale con le sue specialità del marmo.