Il Museo Novecento di Firenze festeggia dieci anni dalla propria inaugurazione, avvenuta nel 2014, ospitando una grande mostra dedicata alla storia di una delle sue raccolte più pregiate: la Collezione Alberto Della Ragione.
L’esposizione, ideata da Sergio Risaliti, a cura di Eva Francioli e Chiara Toti, aperta fino al 15 settembre è un viaggio inedito nei capolavori del secolo scorso, a partire dall’atteso Autoritratto di Modigliani fino a opere iconiche di Morandi, Carrà e Guttuso, con uno sguardo sul mecenatismo coraggioso e sul gusto collezionistico che ha plasmato una delle raccolte più importanti del Novecento.
Volevamo offrire alla città forte emozione, e la possibilità di approfondire la conoscenza di un percorso estremamente significativo della cultura del ventesimo secolo
“Un magnifico regalo per i dieci anni del Museo Novecento: con la mostra Ritorni. Da Modigliani a Morandi sbarcano diciannove capolavori di arte italiana del primo Novecento. – ha detto Sergio Risaliti, direttore del Museo Novecento – Nel 2018 al mio arrivo alla direzione di questo museo avevo sognato di riunire al nucleo principale della collezione Alberto Della Ragione una serie di opere dalle quali l’ingegnere nel tempo si era separato, e che poi sono state acquisite, per vie diverse, in alcuni dei principali musei d’Italia e del mondo dove, ancora oggi, si trovano conservate. L’obiettivo è stato raggiunto grazie alla preziosa collaborazione e cura di Chiara Toti ed Eva Francioli, che hanno tessuto i rapporti con i tanti prestatori, tutti coinvolti e convinti a sostenere un progetto di importante valorizzazione dell’attività di collezionista di Alberto della Ragione, uno dei maggiori del nostro Novecento. L’ampiezza dei ritorni testimonia il grado altissimo di credibilità e di autorevolezza raggiunta dal museo. Volevamo offrire alla città forte emozione, e la possibilità di approfondire la conoscenza di un percorso estremamente significativo della cultura del ventesimo secolo che ha visto coinvolti in stretto sodalizio gli artisti e il loro mecenate. Sono opere che meritano pagine intere di manuali di storia dell’arte, luminose apparizioni nutrite di sperimentazione e audacia creativa.”
“È davvero unico il nucleo di capolavori che il Museo Novecento riunisce nella mostra Ritorni. Da Modigliani a Morandi: veri e propri capisaldi dell’arte italiana della prima metà del XX secolo, tutti appartenuti un tempo ad Alberto Della Ragione, fondamentali per mettere a fuoco quel sistema di valori estetici ed etici da lui promosso con forza e generosità. – ha detto Chiara Toti, curatrice della mostra – Collezionista raffinato, fu tra i primi a dedicarsi negli anni Trenta del XX secolo all’acquisto di opere di arte moderna, contribuendo al rinnovamento del gusto degli italiani ancora fermo alla pittura dell’Ottocento. In pieno conflitto mondiale, all’inizio degli anni Quaranta, si rivolse invece alle nuove leve della creatività e da confidente e munifico finanziatore di Guttuso, Birolli, Santomaso, Vedova ebbe il merito di sostenere il dibattito artistico che diverrà cruciale nel dopoguerra. Nel 1970 la donazione al Comune di Firenze suggellerà la vocazione engagé del suo collezionismo, offrendo la raccolta alla pubblica fruizione. Il Museo Novecento non poteva dunque festeggiare in modo migliore i suoi primi dieci anni se non ridando voce stentorea alla sua raccolta più rappresentativa, esposta dal 2014 in una selezione di eccellenza. Un traguardo inimmaginabile, reso tale dalla determinata volontà del direttore Sergio Risaliti, di Eva Francioli, da tutto lo staff del Museo Novecento, nonché dalla generosa disponibilità dei prestatori.
La Collezione Alberto Della Ragione
La mostra consente di gettare nuova luce sulle scelte di Alberto Della Ragione e di ricostruire le complesse vicende che hanno condotto alla formazione di una delle più importanti collezioni private del Novecento, presentando, tra gli altri, capolavori non visibili sul territorio italiano dal secolo scorso.
Collezionista raffinato, fu tra i primi a dedicarsi negli anni Trenta del XX secolo all’acquisto di opere di arte moderna, contribuendo al rinnovamento del gusto degli italiani ancora fermo alla pittura dell’Ottocento
Alberto Della Ragione rimane ancora oggi un esempio indiscusso di mecenatismo coraggioso e di raffinato collezionismo.
I suoi gusti, originariamente orientati verso la pittura italiana del secondo Ottocento, subirono un radicale cambiamento in seguito all’incontro con l’arte contemporanea, in occasione della visita alla Quadriennale di Roma del 1931.
Della Ragione decise così di collezionare opere di artisti giovani, spesso rifiutati dai galleristi perché ritenuti troppo sperimentali, oppure trascurati dalla critica ufficiale per ragioni politiche.
Prese così progressivamente corpo una collezione d’eccezione, ampiamente rappresentativa dell’evoluzione dell’arte italiana fra le due guerre.
Le opere in mostra al Museo Novecento
Il Museo Novecento ha riunito accanto alle opere donate da Alberto Della Ragione alla città di Firenze, alcuni dei capolavori transitati dalla sua collezione prima dell’importante atto di donazione del 1970, pochi anni dopo l’alluvione di Firenze nel 1966.
La mostra riunisce opere firmate da alcuni tra i più grandi maestri italiani del Novecento, le composizioni metafisiche di Giorgio Morandi e Carlo Carrà e le celebri opere di Renato Guttuso e Renato Birolli.
Grande protagonista della mostra sarà indubbiamente l‘Autoritratto di Amedeo Modigliani, l’unico esistente al mondo, vera e propria icona dietro la quale si nasconde una delle figure più importanti e amate del Novecento. Il quadro arriva a Firenze eccezionalmente dal Museu de Arte Contemporânea da USP di São Paulo in Brasile.
Tra le molte opere in mostra si deve anche citare la Crocifissione di Renato Guttuso, oggi conservata alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma e giunto in prestito grazie alla speciale collaborazione con il museo.
La Crocifissione fu acquistata da Alberto Della Ragione e da questi restituita, intorno al 1959, allo stesso artista, che del collezionista ricordava: “Seppe darci ciò di cui avevamo bisogno: la fiducia e l’amicizia, viveva con noi della stessa passione, si bruciava della stessa fiamma”.