Questa primavera anomala dal punto di vista climatico ha sconvolto le api con conseguente calo dela produzione di miele. A renderlo noto è Coldiretti Toscana, preoccupata per un comparto regionale che vanta 4700 apicoltori, 93mila arnie e 23mila quintali di miele prodotti ogni anno, circa il 10% della produzione nazionale, per un valore di circa 16milioni di euro.
“Questa primavera instabile sta creando grossi problemi agli alveari in alcune aree perché il maltempo ha compromesso le fioriture e le api non hanno avuto la possibilità di raccogliere il nettare e quindi non stanno riuscendo a produrre miele ma difficoltà si registrano anche per l’impollinazione delle piante da frutto” spiega Fabrizio Filippi presidente di Coldiretti Toscana.
Gli effetti del clima inoltre secondo Coldiretti rischiano di aggravare una situazione già difficile infatti con il calo della produzione di miele aumentano le importazioni di miele dall’estero. Quasi la metà di tutto il miele estero in Italia arriva da due soli paesi: Ungheria con oltre otto milioni e mezzo di chili e la Cina con quasi tre milioni di chili.
“Per evitare di portare in tavola prodotti provenienti dall’estero, spesso di bassa qualità – consiglia Antonio De Concilio, direttore di Coldiretti Toscana – occorre verificare con attenzione l’origine in etichetta oppure di rivolgersi direttamente ai produttori nelle aziende agricole, negli agriturismi o nei mercati di Campagna Amica”.