Dopo l’intensa interpretazione di Matilde nella serie tv “Tutto chiede salvezza” e dopo una polmonite (per fortuna ormai ampiamente superata) che ha messo in allarme tutti i suoi fan, Drusilla Foer è pronta a tornare sul palco fiorentino che l’ha vista nascere.
Dal 28 novembre all’8 dicembre sarà in scena al Teatro Puccini di Firenze con lo spettacolo “Venere nemica”, scritto da Drusilla Foer e Giancarlo Marinelli, con la regia di Dimitri Milopulos, la partecipazione di Elena Talenti e la produzione artistica di Franco Godi per Best Sound.
Ispirato alla favola di Apuleio “Amore e Psiche”, Venere Nemica rilegge il mito in modo divertente e commovente a un tempo, in bilico tra tragedia e commedia, declinando i grandi temi del Classico nella contemporaneità: la competizione suocera/nuora, la bellezza che sfiorisce, la possessività materna nei confronti dei figli, il conflitto secolare fra uomini e Dei.
Venere, la Dea della bellezza e dell’amore esiste ancora. Creatura immortale, l’antica Dea vive oggi lontano dall’Olimpo e dai suoi parenti, immaturi, vendicativi, capricciosi, prigionieri come la Dea stessa nell’eterna bolla di tempo che è l’immortalità.
Ha trovato casa a Parigi, fra gli uomini, di cui teneramente invidia la mortalità, che li costringe all’urgenza di vivere emozioni, esperienze sentimenti. Venere può permettersi di essere imperfetta tra gli umani.
Grazie al rapporto con la sua misteriosa e inseparabile cameriera, Venere, quasi per gioco, nel momento in cui gli uomini non credono più agli dei ma agli eroi, ripiomba nel passato: nella storia di Amore, il figlio ingrato e disobbediente, e Psiche, sulla quale Venere- da suocera nemica- riversa tutto il suo rancore di Dea frustrata e di Madre tradita.
Ma Venere insieme all’odio riscoprirà anche l’amore, un amore infinito e incondizionato per quel figlio ferito che, in fuga dall’amata, torna da sua madre per curare le ferite del corpo e dell’anima.