Il presidente del Consiglio regionale Antonio Mazzeo ha consegnato il Gonfalone d’Argento all’Istituto Lama Tzong Khapa di Pomaia, il centro internazionale per lo studio e la pratica del buddismo tibetano, con sede a Pisa, tra i più importanti d’Europa. Il riconoscimento, proposto dal consigliere segretario Diego Petrucci, è stato consegnato per l’impegno profuso nel ricercare il dialogo tra i popoli.
A ricevere l’onorificenza la presidente dell’Istituto Lucia Landi. “Noi – ha spiegato – ci ispiriamo alle parole di sua sanità il Dalai Lama e di tutti i nostri maestri che ci hanno insegnato che l’Istituto è un posto aperto a tutti, è un luogo di pace dove poter aprire cuore e mente per trovare la tranquillità. Crediamo da sempre nel dialogo interreligioso, nell’accoglienza e nel diffondere uno spirito di fratellanza”.
Il presidente Mazzeo nel consegnare la targa ha sottolineato come “il centro abbia svolto in questi anni un grande lavoro di accoglienza, di inclusione, in grado di parlare anche a chi professa fedi differenti. In un mondo di guerra come quello in cui stiamo vivendo ora, c’è bisogno di luoghi di pace e in cui costruire pace, e l’Istituto di Pomaia in questo ha un ruolo fondamentale. In questi anni abbiamo lavorato tanto insieme, facendo buona politica. Perché non era scontato in pochi anni riuscire a trasformare un’idea in un progetto e poi in una realtà, quella della realizzazione del primo monastero buddista in Italia. Un obiettivo raggiunto grazie al lavoro dell’amministrazione comunale e della Regione, un lavoro di squadra. Il riconoscimento di oggi è un modo per dirvi grazie. Non è un punto di arrivo, ma di partenza, per arrivare alla realizzazione del monastero. Il nuovo monastero sarà una luce per tutta la Toscana, per chi crede e chi non crede, e noi siamo al vostro fianco senza distinzione di colore politico”.
La sindaca di Santa Luce Giamila Carli ha sottolineato come “sia motivo di grande orgoglio vedere crescere il centro”. “Per me – ha aggiunto – siete dei carissimi amici. Un raggio di sole che fende l’oscurità e illumina il mondo, che ci fa lasciare l’egoismo personale per dedicarci agli altri. Provo emozione e gratitudine per un Istituto che da quasi 50 anni è emanazione di valori universali. Accoglienza, gentilezza, compassione e tutela della vita sono architravi che nell’istituto trovano compimento. Ci siamo presi cura insieme dei più fragili e l’ambulatorio di medicina di comunità costruito con voi ne è un segno tangibile”.