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Il frigo di 5mila anni scoperto in Iraq dagli archeologi pisani in finale all’International Archaeological Discovery Award

La scoperta dell’Università di Pisa tra le finaliste del premio che è stato assegnato alla Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico

Una vista degli scavi di Lagash in Iraq

Il frigorifero di 5mila anni scoperto in Iraq dagli archeologi dell’Università di Pisa è tra le scoperte archeologiche finaliste all’International Archaeological Discovery Award. Ieri la decima edizione del premio, in memoria di Khaled al-Asaad, è stata assegnata durante la Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico (Bmta) a Paestum all’equipe del Museum of London Archaeology (Mola), per aver portato alla luce il mausoleo romano più intatto mai scoperto nel Regno Unito, nel quartiere di Southwark a Londra.

La scoperta degli archeologi dell’Università di Pisa

Tra le scoperte arrivate in finale al prestigioso premio c’è anche quella fatta dagli archeologi dell’Università di Pisa coordinati da Sara Pizzimenti, associata di Archeologia e Storia dell’Arte del Vicino Oriente in collaborazione con l’equipe dell’Università della Pennsylvania guidata dalla professoressa Holly Pittman.

Il team lo scorso febbraio ha riportato alla luce in Iraq, a Lagash, una taverna di 5mila anni fa dell’antica Mesopotamia con panchine, un forno, contenitori per la conservazione, antichi resti di cibo e persino un frigorifero chiamato denominato “zeer”, termine arabo che identifica la tecnica del vaso nel vaso per conservare bevande e alimenti.

Lagash era una delle città-stato più antiche e più grandi della Mesopotamia meridionale: il tesoro scoperto dagli archeologi pisano si nascondeva a soli 50 centrimetri di profondità e ha permesso di capire meglio quale era la vita quotidiana dell’epoca.

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