Il Corridoio Vasariano di Firenze riaprirà finalmente al pubblico nell’autunno del 2022 e “sarà diverso, molto più luminoso e molto più vasariano”. Il direttore degli Uffizi Eike Schmidt racconta nel corso del Forum Ansa le nuove iniziative e le prossime aperture del suo museo e il protagonista di punta è senza ombra di dubbio il fascinoso camminamento che Cosimo I de’Medici fece tirare su in tutta fretta nel 1565, in tempo per il matrimonio del figlio Francesco con Giovanna d’Austria.
Un chilometro di bellezza
Un incredibile corridoio aereo, lungo 760 metri, che doveva consentire ai Granduchi di muoversi in sicurezza dalla loro residenza privata di Palazzo Pitti alla sede del governo in Palazzo Vecchio. Cosimo I ne affidò il progetto a Giorgio Vasari, che riuscì nell’impresa davvero titanica di completarlo in soli sei mesi, illuminandolo con una sequenza di affacci sulla città (in tutto 72 finestre) che permetteva ai Duchi di catturarne la bellezza e di esercitarne il controllo.
Restauri e nuovi allestimenti
Aperto solo in occasioni speciali dal 1973, con prezzi di visita più che proibitivi, il celeberrimo Corridoio è rimasto chiuso per motivi di sicurezza fin dal 2016. “Mancavano del tutto le uscite di sicurezza e non era accessibile a tutti” ricorda Schmidt. Da qui la necessità di un restauro che in parte ne cambierà il volto, ripristinandone i caratteri originali. Riaprendo tante delle finestre che erano state murate, innanzitutto, e “sostituendo i brutti infissi del dopoguerra”, dice il direttore. Ma anche togliendo i quadri che qui erano stati collocati negli scorsi decenni per dare una più giusta collocazione alla galleria degli autoritratti avviata nel Seicento dal Cardinale Leopoldo de’ Medici, che nei prossimi mesi, anticipa Schmidt, verrà riallestita in 14 sale nel corpo principale degli Uffizi – lì dove Leopoldo l’aveva destinata – e che “sarà parte della visita”. Al loro posto opere antiche ed epigrafi, così com’era nell’uso dell’epoca.
Una consegna anticipata
“Se Giorgio Vasari avesse avuto a disposizione più tempo per costruire il Corridoio, lo avrebbe sicuramente allestito con opere antiche ed epigrafi. È quello che stiamo facendo oggi, seppure con 500 anni di ritardo”, dice sorridendo il direttore. Quello che conta è che dopo il bando di gara lanciato un anno fa dal museo, la ditta che ha vinto l’appalto si è impegnata ad accorciare i tempi e “avrà due cantieri contemporaneamente attivi”, il che renderà la consegna più rapida.
Il Corridoio è (anche) luogo della memoria
La fine dei lavori è prevista per luglio 2022. “Poi ci vorranno altri tre mesi per allestire le opere e il sistema di controllo”. I tempi però sono finalmente stabiliti, con ragionevole certezza: “Nell’autunno dell’anno prossimo sarà aperto”. Ci sarà un ingresso principale dal sotto loggiato degli Uffizi. Il biglietto normale costerà 45 euro, meno della metà che in passato, “ma saranno comunque previste delle giornate free”. Tanto più che il Corridoio Vasariano non è solo un monumento del Rinascimento, fa notare il direttore. “Solo nel Novecento è stato attaccato due volte, con le esplosioni dell’armata nazista in ritirata il 4 agosto del 1944 e poi con la bomba dei Georgofili il 27 maggio del 1993″. Due momenti drammatici della storia di Firenze e dell’Italia ai quali non a caso il nuovo allestimento dedica due appositi spazi. “Due date che ricorderemo anche con visite speciali e gratuite”, conclude il direttore. “Ricordare è un dovere”.