Attualità/

Il coraggio di costruire la pace, la voce di 350 studentesse e studenti della task force di Giovanisì

I rappresentanti dei consiglio d’istituto, consulta provinciale e parlamento degli studenti di tutta la Toscana nell’Auditorium della Camera di Commercio di Firenze per confrontarsi sul presente e il futuro. Giani: “Partire dai giovani per costruire un’autentica convivenza tra i popoli”

Giani – Tash force Giovanisì

“Giovani toscani e il coraggio di costruire la Pace” è l’evento organizzato nel percorso partecipativo “Task force Giovanisì” che coinvolge i rappresentanti degli studenti in consiglio d’istituto, consulta provinciale, parlamento degli studenti di tutta la Toscana. In tutto oltre 350 tra ragazze e ragazzi nell’Auditorium della Camera di Commercio di Firenze per confrontarsi sul presente e il futuro. Tanti i messaggi lanciati nel corso della giornata: “Per favore meno paleolitico e più Novecento, perché dobbiamo comprendere quello che ci circonda”. Poi ancora: “cultura ed educazione alla pace servono ad evitare che l’umanità scompaia”; “Serve il coraggio di ascoltare le ragioni dell’altro, di comprenderle”.

Con le ragazze e i ragazzi si sono confrontati il presidente della Regione Eugenio Giani, il coordinatore del progetto Giovanisì Bernard Dika, il giurista e filosofo del diritto Luigi Ferrajoli, il giornalista Giammarco Sicuro e in collegamento da Kiev la giornalista Francesca Mannocchi.

“E’ molto bello che attraverso Giovanisì, il progetto della Regione Toscana per l’autonomia dei giovani – ha detto Giani –  si parli di educazione alla pace, quale valore fondamentale su cui costruire lo sviluppo delle comunità e della società, specie in un momento in cui è messa così in discussione dai conflitti nel mondo. Questo contesto rende ancora più importante parlare di formazione, di cultura e di educazione alla pace. Oggi qui dobbiamo fugare la concezione della massima si vis pacem para bellum: proviamo a costruire  un’autentica convivenza tra i popoli e questo parte soprattutto dai giovani”.

Giani, Dika e Sicuro

Dopo l’ondata di maltempo che ha colpito la Toscana, il presidente si sofferma a ringraziare i giovani volontari:  “Ho visto tanti giovani mettersi gli stivaloni, lavorare per liberare dal fango e farlo con entusiasmo, perché sentivano che quello era il modo di dare qualcosa alla comunità in cui vivono. Questa è stata una delle note certamente più positive di questi giorni difficili”.

Costruire la pace preparandola, sintetizza Bernard Dika tirando le fila della giornata: “Per noi giovani la pace si fa abbattendo i muri, alleando i popoli per una politica sovranazionale che ponga fine alla guerra, contrasti il cambiamento climatico, le disuguaglianze, la povertà. Solo insieme possiamo farcela, nessuno Stato al mondo da solo può risolvere anche solo uno di questi problemi. Insieme a questo l’impegno individuale nel ‘Cambio io, cambia il mondo’, perché la guerra sia cancellata per sempre: perché la pace non è solo assenza di guerra ma un atto quotidiano, è il modo in cui scegliamo di stare al mondo, di riconoscere l’altro, di non chiudere gli occhi davanti all’ingiustizia”.

Giani Dika

Molto apprezzato anche il contributo di Luigi Ferrajoli: “Mi capita spesso di andare nelle scuole, i giovani sono quelli che a volte mi chiedono: ma com’è possibile che di fronte a tanti disastri e tanti pericoli una Costituzione della Terra non sia stata già fatta, con alcuni pilastri elementari: come la messa al bando delle armi, un demanio planetario, o un servizio sanitario mondiale? Com’è possibile che nonostante la declamazione di tanti princìpi non si sia ancora realizzato nulla di tutto questo? Forse unicamente perché tutto ciò evidentemente non rientra negli interessi predominanti: un mondo basato unicamente sull’economia infatti è affidato soltanto alla legge del più forte e questa non può che comportare la crescita delle disuguaglianze, delle violazioni dei diritti, l’indifferenza per le sofferenze di un numero enorme di persone”.

Giani Dika Ferrajoli
I più popolari su intoscana