Le botti del Gallo Nero incontrano l’arte a Radda in Chianti. Castello di Albola ospita fino al 31 dicembre la mostra “Dialoghi Paralleli”. Esposte sotto le antiche volte le opere di Fabio Calvetti & Armando Xhomo, artisti da sempre vicini a questo territorio.
Un dialogo che, come il titolo della mostra sottolinea, vede arte e vino andare di pari passo senza perdere la loro unicità. Un percorso culturale che trova la giusta cornice a Castello di Albola. L’occasione per scoprire un luogo deputato alla custodia di uve pregiate che diventa spazio eletto per l’arte.
Fabio Calvetti & Armando Xhomo sono abituati a esporre in musei e mostre in giro per il mondo. Con le loro opere offrono al visitatore visioni di mondi, significati e soggetti. Calvetti predilige la dimensione soggettiva ed interiore della pittura, con un linguaggio dai toni intimisti. Più energico il tratto di Xhomo con un ribollire di colori a colmare lo spazio della rappresentazione.
Arte&vino, incontro senza tempo
“La bellezza può essere una cosa semplice e in Toscana lo sappiamo bene. Alcuni luoghi, come il Castello di Albola, ne sono la testimonianza più evidente e non si tratta “solo” di genius loci ma di una filosofia e di un lavoro portati avanti a partire dalla civiltà etrusca per arrivare al Rinascimento e alla volontà odierna di conservarne equilibrio e misura -sottolinea Fabio Calvetti-. Castello di Albola guarda all’arte come espressione della propria identità. Poter essere, qui, nei suoi prestigiosi spazi rappresenta per la mia arte un’esperienza unica”.
“Il vino ha accompagnato l’arte e gli artisti dalla notte dei tempi. Ora, qui, come cornice c’è un borgo medievale, i cui poderi e filari affondano la tradizione nella cultura degli Etruschi, dei Romani ma anche nelle storie delle famiglie dell’Alto Medioevo come gli Acciaioli, i Pazzi ed i Ginori che giungono fino alla Famiglia Zonin. Ecco: Tradizioni, Sentimenti, il Lavoro e l’Arte hanno trovato nel Castello D’Albola la loro casa” aggiunge Armando Xhomo.
Il borgo medievale di Castello di Albola
ll borgo medievale di Castello di Albola spicca tra le colline chiantigiane: la tenuta produce vini biologici sempre nel segno della sostenibilità come testimonia il Bilancio certificato da Equalitas. Le vigne si trovano in territori caratterizzati da forti pendenze, tra i 350 e 650 metri slm: per questo motivo i vini di Castello di Albola vengono chiamati “Wines of Altitude”.
“Oltre 25.000 mila visitatori giungono ogni anno a Castello di Albola: un luogo che appassiona per la sua bellezza unica, l’architettura caratteristica del borgo medievale e la cultura vitivinicola che custodisce da generazioni. Quest’esposizione è parte di un percorso più ampio di Castello di Albola nel mondo dell’arte: un cammino volto a dar sempre più Valore al territorio e alla sua eredità, alla sua identità e alle sue tradizioni – conclude Alessandro Gallo, direttore ed enologo di Castello di Albola – Noi che custodiamo questi luoghi per le generazioni future abbiamo il dovere di continuare a promuovere questi scambi così da interpretare insieme questo patrimonio senza eguali che abbiamo ereditato e siamo invitati a farlo mentre degustiamo un buon bicchiere di vino: un simbolo di buona convivialità, apparentemente semplice e per alcuni banale, che è capace di raccontare tante storie diverse dalla sua ma tutte di egual Valore”.