La creatività degli artisti italiani raccontata nelle oltre mille pagine nella nuova edizione del Catalogo dell’Arte Moderna, presentato nella sede della Giunta regionale toscana a palazzo Strozzi Sacrati.
“La Toscana – afferma il presidente Eugenio Giani – non guarda solo al suo prestigioso ed unico passato artistico. Mai come negli ultimi anni la Regione ha scelto di dedicare risorse ed investimenti strategici nel settore culturale destinati anche a valorizzare e sostenere la creatività contemporanea, elemento essenziale e distintivo anche per la riqualificazione di spazi e strutture adatte ad ospitare produzioni ed opere di artisti che esprimono la Toscana dell’oggi in tutta la sua sua vivacità espressiva”.
Un’ampia panoramica sugli artisti toscani
La sessantesima edizione del CAM presenta le schede di oltre 1040 artisti italiani, numero mai raggiunto prima e che dimostra la vitalità della produzione nazionale, con una significativa presenza di autori toscani segnalati, fra gli altri, da Lia Bronzi, Enrico Taddei e Riccardo Ferrucci che da anni lavorano assieme alla realizzazione del Catalogo.
“Questa nuova edizione, come le precedenti, – nelle parole del direttore editoriale Carlo Motta – rappresenta tutte le maggiori forme espressive moderne e contemporanee, dall’astrattismo all’arte informale, concettuale e figurativa, con una riflessione sul limite fra fotografia pura, arte digitale realizzata attraverso la produzione ed il trattamento delle immagini e opere realizzate direttamente con il computer. Su questo tema il Catalogo propone uno specifico contributo al tema dell’uso dell’intelligenza artificiale nel mondo dell’arte e le implicazioni che questo nuovo strumento introduce in tema di diritto d’autore e riconoscibilità ed attribuzione delle singole opere”.
“Nel solco delle passate edizioni – aggiunge la critica d’arte Daniela Pronestì – il Catalogo si conferma un unicum nel campo dell’editoria italiana. La sua storia racconta nelle produzioni degli autori presenti nelle pagine del CAM sessanta anni di vita sociale, politica, economica. L’arte spiega molti dei cambiamenti intervenuti in questi decenni ed il Catalogo, a suo modo, un collettore di memorie e registra passato e presente”.
Nato per avvicinare un pubblico più ampio alla conoscenza ed all’acquisizione consapevole di opere “in un mercato artistico prima affidato solo alle conoscenze ed alle valutazioni di galleristi ed esperti, nel tempo il CAM si è affermato come autorevole custode di una produzione culturale che nelle sue pagine trova quella testimonianza permanente della quale oggi abbiamo particolarmente bisogno” conclude Pronestì.