Nel 2021 ricorre il 700esimo anniversario dalla morte di Dante, tra le varie occasioni di celebrazione e approfondimento, una molto bella e originale è percorrere il Cammino di Dante: 20 tappe a piedi da Ravenna a Firenze (e ritorno) sui passi del Sommo Poeta, dalla tomba alla casa natale.
Proprio “Le Vie di Dante”, progetto di cui anche il Cammino di Dante fa parte, sono l’unica meta italiana segnalata da Lonely Planet nei viaggi irrinunciabili di quest’anno.
Per chi volesse cimentarsi nel percorso dantesco la casa editrice Terre di Mezzo ha da poco pubblicato “Il Cammino di Dante Da Ravenna a Firenze e ritorno” una guida scritta da Marcello Bezzi, Silvia Rossetti, Massimiliano Venturelli.
Il Cammino di Dante nasce da un’idea e intuizione di Giordano Bezzi, ravennate, co-fondatore e primo presidente dell’Associazione il Cammino di Dante, appassionato del Poeta che ha creato questo percorso che si snoda tra pianure, colline e Appennini, tra Romagna e Toscana, unendo Ravenna a Firenze.
Lungo il Cammino, la presenza di Dante si fa sempre più concreta e i versi della Divina Commedia prendono forma: nel frastuono dell’Acquacheta, tra i silenzi degli eremi dei Toschi e di Camaldoli, nell’abbraccio della natura che accompagna nelle Foreste Casentinesi.
Tra i borghi della Romagna e della Toscana, come Brisighella, San Godenzo, San Benedetto in Alpe, Premilcuore e Forlì sembrano “prendere vita” i personaggi cantati da Dante nella Divina Commedia.
Silvia Rossetti co-autrice della Guida ha dichiarato: “C’è un legame stretto e affascinante tra il Sommo Poeta e il Cammino: tra il suo vagare in esilio e gli spostamenti per le ambascerie, sorge spontaneo pensare a Dante come camminatore e viaggiatore. La Divina Commedia stessa, se ci pensiamo, è la storia di un cammino che attraversa tutti i regni dell’aldilà, partendo dalle bassezze buie dell’Inferno, risalendo le cornici del Purgatorio e terminando in un’ascesa luminosa nel Paradiso. Così come un camminatore, il Dante della Divina Commedia riflette, “studia” il passo, tiene conto dei ritmi della notte e del giorno, si riposa quando è troppo stanco. In ogni viaggio, storico o letterario, che ha compiuto Dante, ci piace pensare che abbia scoperto una nuova parte di sé: è proprio questo che succede quando si fa un cammino, ancora oggi.”
Le tappe del Cammino di Dante
Il percorso del Cammino di Dante è un anello unidirezionale che si snoda in 20 tappe, da Ravenna a Firenze, e da Firenze a Ravenna, per un totale di circa 380 km. Il Cammino unisce due città particolarmente significative nella biografia di Dante, in quanto rispettivamente luogo di morte e di nascita del Sommo Poeta.
I paesi attraversati per l’andata sono: Ravenna, Passo Vico, Oriolo dei Fichi, Brisighella, Monte Romano, Marradi, San Benedetto in Alpe, San Godenzo, Dicomano, Pontassieve, Firenze. E per il ritorno: Firenze, Pieve a Pitiana, Prato di Strada, Casalino, Passo della Calla, Premilcuore, Portico di Romagna, Dovadola, Forlì, Passo Vico, Ravenna.
Il Cammino di Dante si sviluppa per circa il 70% su sentieri non asfaltati, tra pianura, collina e montagna, in zone ricoperte da boschi che garantiscono temperature fresche anche d’estate e miti al di sopra dei 500 m di quota. Il clima è secco con inverni abbastanza rigidi e nevicate sulle quote più alte; ottobre e novembre possono essere piovosi.
I dislivelli in salita e discesa sono netti in molte tappe: non bisogna dimenticare che si tratta di un percorso che passa dall’Appennino, dunque è consigliato un buon allenamento prima di partire. I mesi migliori per mettersi in cammino sono maggio, giugno, settembre e ottobre, più in generale quelli primaverili, estivi o autunnali.
Prima di partire è possibile richiedere la credenziale del Cammino sul sito www.camminodante.com/registrazione, nella sezione “iscrizioni” per riceverla direttamente a casa. In alternativa è possibile acquistarla presso l’ufficio turistico Iat di Ravenna in piazza San Francesco 7.
Un guida con tante curiosità tutte da scoprire
La guida oltre a un capitolo legato alla gastronomia che raccomanda di assaggiare piatti locali come la piadina, il lampredotto, la schiacciata con salumi, e poi sua maestà “la fiorentina”. Contiene anche molte curiosità tutte da scoprire.
“Si racconta che a Pontassieve, nei pressi di Firenze, sorge la chiesa di San Miniato a Pagnolle – dice Silvia Rossetti – si tratta di un piccolo complesso risalente al XII secolo. Ebbene, quando Dante era ancora a Firenze, essa si trovava a circa trecento metri da una villa di campagna di proprietà della famiglia Portinari, e a circa mezzo chilometro dalla tenuta della famiglia Alighieri.
È possibile che le due famiglie siano entrate in qualche modo in contatto proprio qui, durante qualche funzione religiosa: sappiamo, stando a quanto scrive Dante stesso nella Vita Nova, che vide per la prima volta Beatrice all’età di nove anni. Non possiamo essere certi che sia accaduto proprio in questa chiesetta.. ma ci è concesso sognare un po’, no?”.