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Riapre il Memoriale italiano di Auschwitz rinnovato e arricchito di testimonianze

L’annuncio in occasione della firma del protocollo tra Regione Toscana, Comune di Firenze, Comune di Prato, Fondazione “Museo e centro di documentazione della Deportazione e Resistenza – Luoghi della Memoria Toscana” e l’Aned (associazione nazionale ex deportati), proprietaria del Memoriale

Memoriale di Auschwitz

Il 25 luglio 2023 anniversario della caduta del regime fascista, data simbolo per la memoria italiana, riapre a Firenze il Memoriale di Auschwitz.

L’annuncio è stato dato in occasione della firma del protocollo per la gestione dell’opera, da alcuni anni allestita nell’Ex3 di Firenze dopo il trasferimento dal Block 21 di Auschwitz e l’intervento di restauro a cura dell’Opificio delle Pietre dure e della cooperativa Archeologia.

L’intesa è stata sottoscritta tra Regione Toscana, Comune di Firenze, Comune di Prato, Fondazione “Museo e centro di documentazione della Deportazione e Resistenza – Luoghi della Memoria Toscana” e l’Aned (associazione nazionale ex deportati), proprietaria del Memoriale.

La storia del memoriale: com’è arrivato a Firenze?

Il Memoriale è nato nel 1980 nel Block 21 del campo di sterminio di Auschwitz come testimonianza del dramma delle deportazioni e dello sterminio, frutto di una lavoro corale di artisti, musicisti e intellettuali italiani come Primo Levi, Lodovico Belgioioso, Luigi Nono, Mario “Pupino” Samonà.

Fu pensato come un’enorme spirale ad elica da percorrere all’interno lungo una passerella fatta di traversine in legno che ricordano quelle ferroviarie, guardando un affresco di 500 metri suddiviso in ventitré strisce su cui Samonà racconta il fascismo e il nazismo, la resistenza e la deportazione.

I colori sono altamente simbolici: nero per il fascismo, bianco per il movimento cattolico, rosso per il socialismo e giallo per il mondo ebraico.

Dallo smantellamento dopo la minaccia di rimozione forzata intimata nel 2014 dalla direzione del Museo di Auschwitz, i costi delle operazioni di trasferimento, restauro e ricollocazione hanno richiesto finora oltre 3 milioni di euro.

La Regione Toscana, insieme al Comune di Firenze, è stata protagonista di questo processo, prima promuovendo l’iniziativa per portare in Italia il Memoriale e poi assicurando circa 2 milioni e mezzo delle risorse necessarie per restituirlo alla pubblica fruizione.

Il futuro del memoriale

Adesso si sono conclusi i lavori di allestimento e rifunzionalizzazione degli spazi del centro di arte contemporanea Ex3 nel quartiere di Gavinana chiusi da marzo 2022.

L’accordo firmato stamani inaugura una nuova fase nella gestione e promozione dell’opera, candidandola a diventare il più importante polo nazionale sulla memoria della deportazione realizzata dalla pianificazione concentrazionaria nazifascista.

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