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I paesaggi di Leonardo e i tre strati di pittura, la Gioconda sotto la lente di nuovi studi ottici

Le scoperte dello studioso francese, Pascal Cotte, verranno presentata al centro espositivo Leo-Lev di Vinci

Gioconda

Nuovi studi ottici sulla Gioconda di Leonardo da Vinci rivelerebbero importanti novità: tre strati di vernice e un paesaggio della valle inferiore dell’Arno. La scoperta arriva dallo scienziato francese Pascal Cotte e dalla sua telecamera multispettrale da lui progettata. I risultati verranno presentati il prossimo 3 giugno a Vinci, in provincia di Firenze, al centro espositivo Leo-Lev.

Già in passato le sue conclusioni aprirono un dibattito controverso. Ora ci sarebbero suoi nuovi studi portati avanti in 18 anni tra Parigi, la Toscana e Ravenna. Secondo il museo Leo-Lev di Vinci, il processo ottico di Cotte “rivela tutti gli strati di vernice” e fa scoprire “tre progetti successivi” di pittura di Leonardo. Ma avrebbe anche scoperto “un paesaggio della valle inferiore dell’Arno che Leonardo immaginava essiccato per ordine di Firenze e di Cesare Borgia”.

I monti Pisani e la grotta

Lo studioso Cotte, come anticipa il centro Leo-Lev, ricostruisce dal dipinto un paesaggio che porta “attraverso i monti pisani dal monte della Verruca alla torre di Caprona, inequivocabilmente identificata da un set di immagini scientifiche ad altissima definizione denominata Lam – Layer Amplification Method”. Lo “studio delle carte geografiche disegnate da Leonardo e due schizzi con la sanguigna, pubblicati da Carlo Pedretti, hanno permesso di provare questa colossale scoperta e di ripercorrere il passaggio di Leonardo sui Monti Pisani, a Vicopisano, Cascina, Calci”.

Inoltre “Sylvain Thieurmel, esperto scientifico e ricercatore specializzato nella pittura di Leonardo da Vinci”, coinvolto nella ricerca secondo quanto fa capire la nota di Leo-Lev, “ha effettuato una serie di ricerche in Toscana che lo hanno portato a comprendere, senza dubbio, il percorso del maestro. La sua ricerca lo ha portato alla scoperta, senza precedenti, di una grotta situata a Uliveto Terme, ai piedi del monte Verruca. Una maestosa roccia, ‘la nona’, rimasta intatta in un’enorme sala aperta verso il cielo, fedele rappresentazione del paesaggio che Leonardo dipinse nella Vergine delle Rocce del Louvre”.

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