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Jean-Pierre e Luc Dardenne ospiti del Festival dei Popoli 2022

Il festival internazionale del film documentario, che si terrà a Firenze dal 5 al 13 novembre, dedicherà alla coppia artistica pluripremiata al festival di Cannes, una retrspettiva, una masterclass, un incontro aperto al pubblico e l’anteprima nazionale del film “Tori e Lokita”

Jean Pierre e Luc Dardenne

La 63esima edizione del festival internazionale del film documentario annuncia i suoi principali ospiti

Il cinema militante dei registi e sceneggiatori belgi, Jean-Pierre e Luc Dardenne, sarà al centro della nuova edizione del Festival dei Popoli 63, il festival internazionale del film documentario, che si terrà dal 5 al 13 novembre a Firenze. La coppia artistica che ha realizzato tre film premiati al festival di Cannes, L’Enfant – Una storia d’amore e Rosetta, con la Palma d’Oro e Le gamin au vélo, con il Grand Prix della Giuria, e che ha firmato film dall’indiscusso valore artistico e dal forte impegno sociale, come La promessa, Il matrimonio di Lorna, Due giorni, una notte, solo per citarne alcuni, sarà omaggiata dal festival con una retrospettiva, che si terrà al cinema La Compagnia e allo Stensen, una masterclass e con la proiezione in anteprima nazionale del loro ultimo film, Tori e Lokita, presentato in concorso al 75º Festival di Cannes e in uscita nelle sale italiane a fine novembre. La retrospettiva sarà curata da Daniela Persico, che modererà anche l’incontro pubblico con i registi previsto per la mattina di sabato 12 novembre al cinema La Compagnia.

I film dei fratelli Dardenne sono pietre miliari del “Cinema del Reale”

“I fratelli Dardenne – afferma il direttore artistico del Festival dei Popoli Alessandro Stellino – hanno avuto una funzione importantissima nel configurare quello che oggi è il linguaggio del ‘cinema del reale’, ovvero il racconto del mondo realizzato per mezzo di una forte aderenza agli stilemi del documentario partecipativo ma allo stesso tempo elaborato in senso drammaturgico, abbattendo una volta di più le frontiere tra ciò che consideriamo finzione e ciò che non lo è. Non si tratta quindi solo di rendere omaggio a due maestri indiscussi del cinema contemporaneo ma anche di evidenziare la maniera in cui sono stati capaci di indicare una nuova strada senza la quale non esisterebbe il documentario così come oggi lo conosciamo. Il loro è un cinema umanista ma privo di retorica, crudele e poetico allo stesso tempo, che rivendica la necessità dell’apertura all’altro e dell’accoglienza in un mondo sempre più orientato all’individualismo e alla chiusura delle frontiere tra le persone. Ospitarli a Firenze significa tributare loro un più che doveroso omaggio e riconoscerne il ruolo di iniziatori rivoluzionari”.

Il Festival dei Popoli, presieduto da Vittorio Iervese, per la direzione artistica di Alessandro Stellino e quella organizzativa di Claudia Maci, presenterà inoltre il meglio del cinema documentario a livello mondiale, con un programma di film (che sarà svelato dal 24 ottobre) che andrà ad accompagnare la retrospettiva su due dei maestri indiscussi del cinema di impegno civile.

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