Nel 2004 iniziò l’esperimento del rilevatore di onde gravitazionali Virgo, un’avventura scientifica il cui esito non era affatto scontato e che invece si rivelò rivoluzionario per l’astronomia. Il 14 settembre 2015, alle 10:50 e 45 secondi, ora italiana, Virgo insieme ai due rilevatori americani Ligo captò un segnale: era il suono delle onde gravitazionali emesse dalla collisione di due buchi neri. Ma non solo, nel 2017 rilevò la straordinaria fusione di due stelle di neutroni.
Costruito nella campagna toscana di Cascina, nel pisano, Virgo è uno dei tre strumenti al mondo in grado di captare questi segnali e l’unico in Europa: un’infrastruttura di ricerca finanziata dall’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare italiano, dal Centre National de la Recherche Scientifique francese e dall’Istituto Nazionale di Fisica Subatomica olandese.
Venti anni di ricerca scientifica di altissimo livello che l’Osservatorio Gravitazionale europeo-Ego di Cascina ha scelto giustamente di celebrare con un ospiti di altrettanto spessore, a partire dal premio Nobel per la Fisica Giorgio Parisi.
Grazie a Virgo e alla sua portata rivoluzianaria si sta per scrivere il futuro dell’astronomia che ha già un nome, l’Einstein Telescope, che l’Italia si è candidata a ospitare in Sardegna: un rivelatore di terza generazione di onde gravitazionali ancora più potente e sensibile. E proprio a Cascina si sta tenendo il Board of Governmental Representatives, il consiglio dei rappresentanti governativi delegati a discutere della realizzazione della nuova infrastruttura di ricerca spaziale.
Il Nobel Giorgio Parisi: “Virgo ci ha aperto una nuova finestra su un universo di cui non sapevamo niente”
Il grande merito di Virgo, secondo il premio Nobel, e di aver aperto la strada alla ricerca sulle onde gravitazionali e quindi all’Einstein Telescope. Parisi presiede il comitato tecnico-scientifico del ministero dell’Università e la Ricerca per la candidatura italiana: “L’Einstein Telescope è la continuazione di quanto è stato fatto con Virgo e Ligo – ha detto – Grazie a questi strumenti, che lavorano in simultanea, si è capito come fare queste cose e migliorale”.
Virgo, ha poi aggiunto, “è stato un progetto importantissimo, reso possibile grazie alla tenacia di Adalberto Giazotto“, il fisico che ha ideato il rivelatore insieme al francese Alain Brillet. “Quando il progetto di Virgo è stato approvato non sembrava così importante come si è rivelato, si pensava – ha proseguito il Nobel – che si sarebbero viste stelle binarie. Non si immaginavano affatto tutti gli eventi che ci hanno dato informazioni su un universo di cui non sapevamo niente. Virgo ci ha aperto una nuova finestra”.
Alla giornata di celebrazioni, hanno partecipato, tra gli altri, la ministra dell’Università e Ricerca, Anna Maria Bernini con un video messaggio, il direttore dell’ Osservatorio Gravitazionale Europeo-Ego Massimo Carpinelli, il rettore dell’Università di Pisa Riccardo Zucchi e il presidente dell’Istituto nazionale di fisica nucleare Antonio Zoccoli che ha rimarcato il primato di Virgo: “Ha avuto il grande merito di avere aperto la via all’astronomia multi-messaggera, grazie alla grande trazione di ricerca italiana”. Quello sulle onde gravitazionali “è un campo di ricerca fondato da Edoardo Amaldi, che a 50 anni dalla previsione della loro esistenza aveva capito che le onde gravitazionali potevano essere misurate e 50 anni più tardi sono state misurate” e “la leadership che abbiamo conquistato, di cui Virgo è testimonianza, ci permette di guardare con fiducia al futuro, sostenendo con determinazione – ha concluso – la realizzazione di un rivelatore di onde gravitazionali di terza generazione in Europa”.
Cosa è Virgo
Virgo è il rilevatore che si trova all’interno dell’Osservatorio Gravitazionale Europeo vicino a Pisa. L’esperimento è un interferometro laser con due bracci di 3 chilometri, costruito nella campagna pisana, a Cascina, per rivelare le onde gravitazionali: oscillazioni dello spazio-tempo previste da Albert Einstein più di un secolo fa e osservate per la prima volta nel 2015.
Queste onde sono generate da violenti eventi cosmici, come la fusione di buchi neri e di stelle o le esplosioni di supernovae. Virgo è uno dei tre più grandi e sensibili rivelatori al mondo in grado di osservare le onde gravitazionali, insieme ai due interferometri statunitensi Ligo. La Collaborazione Virgo è attualmente composta da oltre 900 membri provenienti da 164 istituzioni di 20 paesi diversi.