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I 100 anni del Museo Galileo tra eventi, spettacoli, mostre e aperture serali

Si parte il 15 aprile a Palazzo Vecchio con la lectio magistralis del professore Martin Kemp (Oxford University), a seguire l’Omaggio a Galileo dell’attore Sergio Rubini

Il Museo Galileo di Firenze

Eventi, spettacoli, aperture serali, mostre e convegni per i 100 anni del Museo Galileo di Firenze. Fu fondato nel 1925 come Istituto di Storia delle Scienze, nel tempo è divenuto un punto di riferimento internazionale per la ricerca e la divulgazione della cultura storico-scientifica. Un luogo di incontro per studiosi di storia della scienza, appassionati e curiosi. Sempre nel nome di Galileo Galilei.

Oltre 1.000 strumenti in esposizione permanente, un patrimonio librario di oltre 250.000 volumi, più di 209.000 visitatori e 25.000 partecipanti alle attività didattiche per oltre 1.500 appuntamenti annuali nel solo 2024: questi i numeri del Museo Galileo di Firenze. Il compleanno è quindi un’occasione per riflettere sull’evoluzione della storia della scienza in Italia e la sua divulgazione attraverso il sito museale fiorentino.

Il professore Martin Kemp

Le celebrazioni per i 100 anni

Si parte con le celebrazioni il 15 aprile a Palazzo Vecchio con la lectio magistralis di Martin Kemp, professore emerito della Oxford University e storico dell’arte di fama mondiale, dal titolo ‘Icons of science‘ , e la lettura dell’attore Sergio Rubini di testi del celebre scienziato fiorentino nell’“Omaggio a Galileo”, accompagnata da brani eseguiti dai Musici della Scala (partecipazione su invito, prenotazione obbligatoria).

Il 7 maggio, in occasione dell’anniversario ufficiale della fondazione, le porte del Museo Galileo saranno aperte in via straordinaria fino alle 23. Alle 21 il debutto dello spettacolo teatrale ‘Caterina, la madre di Leonardo’, un dialogo a cura della Compagnia Oltre, liberamente tratto dal romanzo Il sorriso di Caterina di Carlo Vecce.

Sergio Rubini

Una mostra e un convegno internazionale

A giugno aprirà la mostraCento anni di storia della scienza a Firenze’ (20 giugno-19 ottobre), con edizioni rare e pregiate, manoscritti e documenti scientifici raccolti e conservati nella biblioteca del museo. Dal 19 al 21 novembre si terrà il convegno internazionaleScaling the Cosmos: Instruments and Images of the Universe‘.

Dal 24 al 28 novembre in programma la Winter School di Storia della Scienza, in collaborazione con la Società Italiana di Storia della Scienza. Un’attività di alta formazione rivolta a trasferire alle giovani generazioni conoscenze, strumenti e metodi per la ricerca storica e per la conservazione e la valorizzazione del patrimonio museale e documentale.

Dieci storie per il Museo Galileo

Tra i progetti del 2025, da segnalare la pubblicazione del volume Dieci storie per un museo (Edizioni Museo Galileo) con i testi di dieci scrittori di fama nazionale, ispirati alle collezioni del Museo: Valerio Aiolli, Giuliana Altamura, Teresa Ciabatti, Ilaria Gaspari, Helena Janeczek, Walter Siti, Filippo Tuena, Chiara Valerio, Giorgio van Straten, Sandro Veronesi.

Opere di Galileo Galilei del 1656

Aspettando il GalileoLab nel 2026

Nel biennio successivo (2026-2027) aprirà il GalileoLab nel complesso di Santa Maria Novella: ospiterà eventi curati dal museo con l’obiettivo di offrire ai residenti, alle scuole, al turismo nazionale e internazionale percorsi di conoscenza alternativi rispetto ai tradizionali.

Si vuole così rendere Firenze di nuovo un centro di primaria importanza nel campo delle scienze. Un ruolo spesso oscurato dalle eccellenze artistiche. Il progetto si propone quindi di ricreare quell’equilibrio tra arte e scienza che fa parte della tradizione culturale  e poggia sulla solida esperienza del Museo Galileo.

Un’avventura partita un secolo fa

“Festeggiamo i 100 anni da quella data per noi importante del 7 maggio 1925 quando nacque nell’Università di Firenze l’Istituto di storia delle scienze – ha ricordato Roberto Ferrari, direttore esecutivo del Museo Galileo – Era un’idea che da tempo Andrea Corsini, il fondatore, portava avanti: due anni prima aveva creato un gruppo per la tutela del patrimonio storico scientifico e quindi gli sembrava naturale proprio a Firenze dar corpo a questa idea di continuare a studiare strumenti che avevano cessato la loro vita utile. Per farlo intuisce che vanno tenuti insieme i libri, gli strumenti e una comunità di studiosi che dà valore ad una storia a quel tempo poco frequentata e ancora oggi in ombra rispetto alla più celebre storia dell’arte”.

La rettrice dell’Università di Firenze Alessandra Petrucci, ricordando i rapporti col museo, ha parlato di “storie intrecciate che continuano a intrecciarsi. Vedo tanti modi di collaborare, tante attività che si possono fare in comune”. “Il Museo Galileo è importante per la città, qui si fa un lavoro straordinario”, ha sottolineato l’assessore alla cultura Giovanni Bettarini.

Un secolo tra ricerca e divulgazione

Inaugurato il 7 maggio 1925, sotto la direzione di Andrea Corsini, l’Istituto di Storia delle Scienze della Regia Università di Firenze, primo nel suo genere in Italia, aveva sede in via degli Alfani 33. Tra le prime iniziative dell’Istituto l’Esposizione Nazionale di Storia della Scienza del 1929 a Firenze. Un evento inaugurato dal re Vittorio Emanuele III, durante il quale furono esposti 10.000 tra strumenti, macchine, libri, manoscritti, sculture, pitture e altri documenti relativi alla storia della scienza e della tecnica italiane.

Dal 1930 il Museo ha sede in Palazzo Castellani ed è per l’importanza delle collezioni con gli unici telescopi originali di Galileo giunti fino a noi, è uno dei principali musei storico-scientifici a livello internazionale, impegnato tanto nella ricerca quanto nella diffusione della cultura scientifica.

Durante la direzione di Corsini (1925-1961), tra guerra e risorse esigue, l’Istituto ha consolidato il ruolo di centro di riferimento per gli studi storico-scientifici. Maria Luisa Righini Bonelli, direttrice dal 1961 al 1981, ha dato nuovo slancio alle attività dell’Istituto superando il duro colpo inferto dall’alluvione del 1966, anche grazie alla solidarietà internazionale che seppe attrarre.

Negli ultimi decenni, sotto la direzione di Paolo Galluzzi (1982-2021), l’Istituto ha organizzato numerose esposizioni temporanee, incrementato le raccolte librarie. Da ribadire l’impegno assiduo nella promozione della ricerca, la fitta pubblicazione di riviste e collane editoriali e l’investimento nelle tecnologie dell’informazione e della comunicazione al servizio della ricerca storico-scientifica.

La ricorrenza del 2025 rappresenta un’occasione importante per celebrare anche i 150 anni dalla nascita del fondatore Andrea Corsini (nato a Firenze nel 1875) e i 250 anni dalla fondazione del Regio Museo di Fisica e Storia Naturale, creato nel 1775 dal granduca di Toscana Pietro Leopoldo d’Asburgo Lorena, da cui provengono le collezioni conservate nel Museo Galileo.

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