Vele colorate in un campo di girasoli, figure che sembrano danzare sulla spiaggia e una maxi-scritta composta da tronchi di pino. Sono solo alcune delle opere che quest’anno arricchiscono il programma di Hypermaremma, il festival che, dal 2019, porta a sud della Toscana installazioni e performance di arte contemporanea. La quarta edizione del festival, curato dall’omonima associazione culturale no profit che coinvolge artisti italiani e internazionali, vuole accentuare il suo legame con il territorio maremmano e la sua identità culturale.
In particolare, Hypermaremma 2022 è incentrata su grandi interventi ambientali in grado di ridisegnare il paesaggio, dando così vita a una costellazione di monumenti e progetti site specific disseminati tra Pescia Fiorentina, Orbetello e Talamone.
Le opere di Hypermaremma 2022
Tutte le opere, visibili e fruibili gratuitamente, 7 giorni su 7, vogliono lanciare un messaggio di rispetto per il territorio, adottando un’impronta artistica sostenibile.
Giuseppe Gallo, I giocolieri dell’armonia
Fino al 30.08.2022
I giocolieri dell’armonia è il titolo della monumentale installazione di Giuseppe Gallo. Dodici figure si susseguono in una processione evocativa, danzando in assenza di gravità. I loro profili si allungano dal suolo verso il cielo come ombre che si sdoppiano riflesse allo specchio. Ogni sagoma ha caratteri e identità differenti e racconta la vita non solo sviluppata nello spazio ma anche nel tempo, un percorso che collega in un’unica danza momenti diversi delle ere dell’uomo. L’opera diventa una sorta di dialogo condiviso con lo spettatore come se anche quest’ultimo prendesse a sua volta parte al corteo dell’umanità che l’opera rappresenta.
Maurizio Nannucci, Ships that pass in the night
Fino al 30.08.2022
Ships that pass in the night è la nuova installazione site-specific che Maurizio Nannucci ha ideato per la facciata della Rocca Aldobrandesca di Talamone, attivando un intenso dialogo con la storia del luogo. L’antica fortezza medievale, situata a picco sulla costa maremmana sin dal XII secolo, ospita l’opera concepita come un punto di contatto tra dualità antitetiche: realtà e visione, tempo e spazio, acqua e terra; le stesse dicotomie su cui da secoli si fonda l’attività della natura e dell’uomo nell’area contraddistinta dalla baia di Talamone, porzione di territorio a metà strada tra mare e cielo, tra paesaggio costiero e collinare. La grande opera al neon entra così a far parte delle celebri “scritte” dell’artista, in grado di diffondere parole e frasi dal potere immaginifico in un circuito unico che fluttua tra segno, colore e significato.
Francesco Cavaliere, Otto doppio cono maschera
Fino al 30.08.2022
Francesco Cavaliere ha presentato una performance inedita in due atti intitolata The City of Thing. Azionando una scultura-amplificatore in ottone, l’artista ha condotto i visitatori alla scoperta del suo racconto onirico. La scultura, impiegata come corpo sonoro durante la performance, altera lo spazio trasformandolo in un luogo della narrazione e dell’esplorazione. Intitolato Otto doppio cono maschera, si tratta di un autentico avatar d’ottone dalle doppie cavità d’espansione vocali: una direzionata verso il cielo, una verso il paesaggio circostante. La scultura rimarrà visibile per il resto dell’estate presso il Museo Archeologico dell’Antica Città di Cosa, come un resto archeologico.
Claudia Comte, In Nature Nothing Exists Alone
Fino al 30.09.2022
In nature nothing exists alone è l’ultima opera ambientale di Claudia Comte interamente composta da tronchi di pino provenienti dal Monte Amiata, secondo il ciclo del diradamento selettivo che consente alle foreste una rigenerazione controllata. Comte impiega un materiale naturale per scandire un messaggio volto a sottolineare le origini del territorio e prende in prestito una frase tratta dalla nota biologa e scienziata statunitense Rachel Carson. Nel suo libro “Primavera Silenziosa” del 1962, Carson anticipò questioni ambientali fondamentali quali l’impatto dell’azione dell’uomo sulla natura, e in particolare gli effetti dell’utilizzo indiscriminato di DDT, fitofarmaci e antiparassitari.
Guglielmo Maggini, The big burnout
Fino al 30.09.2022
The big burnout è la nuova opera site-specific dell’artista Guglielmo Maggini, ideata per la Porta Medina di Orbetello. Un festone di resine brillanti circonda la facciata della più grande porta del sistema difensivo della città, invitando lo spettatore ad entrare e a prendere parte all’esplosione di luminosi colori caldi che avvolgono la volta interna della porta seicentesca di Orbetello.
Gianni Politi, Le fatiche di A.C.
Fino al 03.09.2022
Le fatiche di A.C. è il progetto ideato e realizzato dall’artista Gianni Politi che mette in relazione la sua infanzia con il suo percorso professionale. Il territorio della Maremma e la costa dell’Argentario sono i luoghi in cui Politi è cresciuto fin da quando era bambino e che considera casa. Per Hypermaremma, l’artista ha dipinto dieci vele da windsurf posizionate in un campo di girasoli a Talamone, come dei monoliti che si liberano alle correnti ventose della baia. A settembre, le vele diventano le protagoniste di una regata di dieci windsurf.
La mappa delle installazioni
La manifestazione si pone l’obbiettivo di coinvolgere la bassa Maremma, con la sua natura incontaminata e i suoi borghi marinari, attraverso una costellazione di interventi artistici e musicali. Scultori, creatori e performer si trovano quindi a “rileggere” il paesaggio e a dargli un significato nuovo e inedito. Esattamente come è successo lo scorso anno con l’installazione di Moira Ricci ispirata a Goldrake e situata nella campagna di Fonteblanda.
Per aiutare i viaggiatori a orientarsi tra queste colline, abbiamo preparato una mappa dei luoghi da visitare.