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Gli scarti tessili (pregiati) della Faliero Sarti rinascono: ecco le borse green della startup che dà lavoro alle persone disabili

I campionari della storica azienda di tessuti rinascono nei laboratori di Fody: economia circolare, sostenibilità e inclusione sociale al centro del progetto tutto toscano nato con il programma di accelerazione Prisma

tessile

Una nuova collezione di borse ricavate dai campionari della storica azienda di tessuti pregiati Faliero Sarti e realizzate nei laboratori della startup Fody, dove lavorano persone con disabilità. Economia circolare, sostenibilità e inclusione sociale sono i pilastri del progetto tutto toscano nato grazie al programma di accelerazione Prisma e presentato a Sios2023, evento organizzato da Nana Bianca all’interno di Innovation Center di Fondazione CR Firenze.

Da sinistra: Salvatore Amato, Luca Freschi, Roberto Sarti, Benedetta Squittieri

Fody, la startup che raccoglie gli scarti e li trasforma

Cuore del progetto è la startup Fody, con sede a Pistoia, nata per dare una risposta concreta all’inquinamento causato dallo smaltimento degli scarti tessili. La nuova realtà funziona così: gli scarti vengono raccolti grazie a una piattaforma online, coinvolgendo le aziende in campagne di responsabilità sociale, poi vengono trattati nei laboratori di Fody da team di artigiani che comprendono persone con disabilità intellettiva, che hanno partecipato a un percorso di formazione professionalizzante.

Per ogni prodotto commercializzato Fody realizza una coperta salvavita che viene donata ad associazioni benefiche: le ultime sono state destinate all’Ucraina. Obiettivo per il 2030: arrivare a donare un milione di coperte riciclando oltre mille tonnellate di scarti tessili.

Un incontro grazie al progetto Prisma

Roberto Sarti, titolare della Faliero Sarti,  racconta che si è avvicinato al programma Prisma alla ricerca di un progetto di economia circolare: “Il tema del riciclo merita attenzione e un’azienda come la nostra che vuole mantenere viva la tradizione artigianale italiana ha bisogno di cercare costantemente nuove tecnologie e approcci ecologici per cogliere nuove opportunità”.

Seduti a un tavolo della Casa delle tecnologie emergenti messa a disposizione dal Comune di Prato e sede del programma di accelerazione Sarti e Luca Freschi, Ceo di Fody,  hanno iniziato a buttare giù idee e dal confronto è nato il primo progetto concreto, oggi in via di realizzazione, con al centro i tessuti di campionario che la grande azienda aveva necessità di smaltire:Sono delle dimensioni perfette per essere lavorati nei nostri laboratori – spiega  Freschi – e si tratta di materiali di eccellenza del nostro Made in Italy a cui viene data una nuova opportunità. Vogliamo dimostrare con i nostri progetti che innovazione e responsabilità sociale possono andare avanti di pari passo e vedere aziende del calibro di Faliero Sarti abbracciare la nostra filosofia ha un valore immenso. Ci consente di pianificare sforzi di assistenza su larga scala e attivare nuovi laboratori inclusivi. Siamo felici di lanciare la prima collezione di prodotti unici di co-branding, che saranno dotati di un passaporto digitale che ne racconta la storia”.

Il programma di accelerazione Prisma è promosso dal Comune di Prato, finanziato dal Ministero per lo Sviluppo Economico, realizzato in partnership con StartupItalia e con il supporto dello startup studio Nana Bianca. La nuova call del programma di accelerazione Prisma è aperta fino al 30 settembre quando saranno selezionate le nuove startup che contribuiranno all’evoluzione del distretto pratese tessile e della moda.

Per saperne di più: https://cteprisma.startupitalia.eu

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