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Gli operatori sanitari dell’Azienda ospedaliero-universitaria senese in missione in Uganda e Kenya

A novembre e dicembre hanno svolto azione di sostegno ai professionisti sanitari locali in Uganda al Pope John XXIII Hospital Aber, e in Kenya al Ruaraka Uhai Neema Hospital di Nairobi ed al North Kinangop Catholic Hospital

Gli operatori sanitari dell’Azienda ospedaliero-universitaria Senese sono stati in missione in Uganda e Kenya, nell’ambito delle attività di cooperazione internazionale, in particolare nella formazione sulle cure essenziali al neonato ed alla madre e all’elaborazione e consolidamento di procedure e buone pratiche in ambito perinatale.

A novembre e dicembre hanno svolto azione di sostegno ai professionisti sanitari locali in Uganda al Pope John XXIII Hospital Aber, e in Kenya al Ruaraka Uhai Neema Hospital di Nairobi ed al North Kinangop Catholic Hospital.

“Nella formazione specificaafferma il dottor Stefano Zani, referente della cooperazione internazionale dell’Aou Senese – sono stati coinvolti circa 80 operatori sanitari locali e molti altri sono stati attivati con la formazione on the job sia in sala parto che nei reparti di Neonatologia e patologia neonatale. La sfida in questi contesti è quella di usare in modo oculato e razionale gli strumenti in dotazione ed implementare l’approccio ‘Kangaroo Mother care’ cercando di coinvolgere al 100% madre e padre, con risultati sorprendenti sia come numeri ma anche come cambiamento culturale”.

Alla missione ha partecipato anche la dottoressa Barbara Tomasini, direttrice della terapia intensiva neonatale dell’Aou Senese che ha dichiarato: “Durante la missione è stato estremamente utile poter verificare Insieme ai professionisti sanitari locali i dati dei tre ospedali, che vedono un sostanziale e continuo miglioramento nella qualità delle cure e che ci inocula quell’energia utile a continuare con sincero entusiasmo”.

Oltre a queste attività sono state verificate, con mandato da parte del Centro salute globale, le varie azioni svolte ed implementate nel progetto ‘Multicountries’ (Kenya, Uganda e Tanzania). 

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