Nel centro storico di Pietrasanta e nel Complesso di Sant’Agostino fino al 2 giugno 2024 saranno esposte le opere di Rachel Leee Hovnanian nella mostra “You are not alone. Angels Listening”.
L’artista americana, che frequenta da molti anni Pietrasanta e la Versilia, dopo una serie di prestigiose esposizioni che l’hanno vista protagonista come nella sezione eventi collaterali alla Biennale di Venezia 2022 e quella alla County Gallery di Palm Beach nel 2024, ha realizzato per l’occasione un complesso di opere che spaziano dalla scultura alla pittura, dal neon alle installazioni interattive e ambientali, coinvolgendo vari luoghi della città.
Una mostra pensata per Pietrasanta e i suoi spazi, un legame tra artista e città sempre più stretto grazie al fatto che le opere sono state realizzate nei laboratori e nelle fonderie della città.
“Una nuova tappa della lunga e coerente ricerca poetica e stilistica di Rachel Lee Hovnanian – spiegano i due curatori Annalisa Bugliano e Alessandro Romanini-, che focalizza l’attenzione sull’essere umano nelle sue varie declinazioni e sulle interazioni umane e le minacce di alterazioni del concetto di identità, di relazione e sullo stesso principio di realtà e verità, esercitate dalle pervasive tecnologie contemporanee. Le sue opere sono dispositivi che invitano il visitatore a riflettere sulle derive del narcisismo contemporaneo, un’indagine in forma di espressione artistica che l’artista indirizza su una congiuntura storica come la nostra, su una società basata sulla comunicazione che non genera comunità, connessioni digitali senza relazioni. Lee Hovnanian ribadisce e sottolinea con forza il ruolo salvifico che l’arte in tutte le sue forme può svolgere passando da semplice elemento estetico a mezzo di valorizzazione d’identità, strumento produttore di relazioni umane”.
La mostra
Il percorso espositivo inizia idealmente in Piazza del Duomo dove è collocata una scultura di dimensioni monumentali dal titolo “Poor Teddy in Repose”. Una scultura in bronzo lunga 4,5 m, finemente patinata dalle maestranze locali, che rappresenta un orsetto di pelouche trafitto da un coltello che nella poetica dell’artista intende rappresentare simbolicamente l’infanzia interrotta e minacciata non solo dalla violenza ma anche dall’azione surrogata della tecnologia rispetto agli affetti.
La splendida cornice della Chiesa di Sant’Agostino accoglie al suo interno un percorso espositivo articolato costituito da opere finalizzate al rispetto e alla valorizzazione dell’identità architettonica e rituale dell’edificio di culto edificato nel XIV secolo.
Si inizia con i sette busti di angeli in bronzo bianco, della serie “Angels Listening” ciascuno con la bocca serrata da nastro adesivo incrociato a simboleggiare allo stesso tempo la resistenza nei confronti della verità opposta dalle strutture sociali, dalle molte forme di censura ormai diffuse nel mondo e un incoraggiamento alla disponibilità all’ascolto.
Di fronte all’altare marmoreo seicentesco si trova un’opera concepita dall’artista per rendere il visitatore protagonista: “The Cathartic Box” in cui l’osservatore viene invitato alla riflessione e introspezione individuale e all’espressione dei pensieri “bloccati” o rimossi, in forma scritta. In questo modo il visitatore lascia così una traccia, un piccolo manoscritto che entra immediatamente a far parte della mostra.
Nell’abside, a confronto con il prezioso coro ligneo si colloca un’installazione, “Silver Confessional”, risultante della rielaborazione di un confessionale, a rafforzare simbolicamente la necessità d’introspezione individuale e della pressione esercitata dal controllo diffuso e dalla necessità di confidarsi. Incastonata nello stesso spazio dell’abside un’opera costituita da una scritta luminosa, “X Listening Neon”, che allude alla liquefazione del concetto di verità e al giudizio sociale anche tramite i social.
La mostra prosegue nel Chiostro dove nella Sala del Capitolo s’incontra un’installazione a guisa di piccola abitazione per bambini, “House of Poor Teddy”, Anche qui è possibile interagire indirizzando lo sguardo all’interno, in una dimensione voyeuristica e di recupero di memoria che rinvia l’infanzia e alle sue valenze principali in termini pedagogici e di formazione dell’identità e della creatività.
Nella parte opposta del chiostro, nella Sala Putti troviamo una serie di pitture e sculture finalizzate ad ottenere atmosfere ovattate e sospese che nella creazione plastica che rielabora sapientemente – come i dipinti – tematiche relazionale ed esistenziali fondendo tecniche millenarie e iconografia contemporanea. Nel giardino del chiostro di Sant’Agostino, ecco il “Garden of Hope”. Un’installazione ambientale in cui il visitatore può approfittare per immergersi in una dimensione esperienziale, che coinvolge non solo la visione ma anche l’olfatto, con lo scopo di stimolare meditazione e introspezione.
Infine, nello spazio naturale del Parco della Lumaca, sovrastante la Piazza del Duomo, nel cuore del centro storico, a ridosso della storica Rocca, si completa il percorso espositivo all’insegna della riflessione e della riconnessione con lo spazio pubblico, l’agorà fulcro delle relazioni sociali e la dimensione più intima individuale dove l’artista ha concepito un’installazione a carattere ambientale naturalistico.
Un’installazione di elementi botanici e floreali a comporre la scritta a caratteri cubitali, “HOPE”, un’opera che invita contemporaneamente alla speranza e alla fusione con i vari elementi dell’esistente a cominciare dalla natura, per abbandonare le derive della società contemporanea.
La mostra di Rachel Lee Hovnanian “You arte not alone. Angels Listening” è aperta dal martedì al venerdì ad ingresso libero dalle ore 16 alle 19, sabato e domenica e festivi 10 – 13 e 16 – 19, chiusa il lunedì.