Da martedì 10 a domenica 15 gennaio 2023 la Compagnia Mauri Sturno, tra i più longevi gruppi teatrali italiani, porta in scena al Teatro della Pergola di Firenze in prima nazionale assoluta un doppio spettacolo a firma Thomas Bernhard.
Si tratta di “Il Riformatore del mondo” e “Minetti, ritratto di un artista da vecchio” racchiusi nel progetto Interno Bernhard, con la regia di Andrea Baracco.
Ne Il Riformatore del mondo del 1979 un intellettuale ormai vecchio, che vive in profonda solitudine, sta per ricevere a casa sua una delegazione ufficiale che gli consegnerà la laurea honoris causa per aver scritto un famoso trattato su come salvare il mondo. Ma per lui tale riconoscimento è la conferma che nessuno ha letto il suo saggio poiché, nello stesso, sostiene che per migliorare il mondo bisogna eliminare gli uomini dalla faccia della Terra.
Thomas Bernhard mi ha dato sempre la sensazione di essere qualcuno da cui è meglio stare alla larga. Bernhard è di pessimo umore, mi ritrovo a pensare; è un osso duro, e non fa nulla per nasconderlo
Nella seconda commedia messa in scena alla Pergola Ritratto di un attore da vecchio si racconta la vita immaginaria di Bernhard Minetti un guitto ormai vecchio e disilluso che, mentre aspetta nella notte di Capodanno di andare in scena per l’ultima volta nel ruolo di Re Lear, si abbandona a un intenso flusso di coscienza per riflettere sulla propria vita, sul suo mestiere, e lanciare giudizi spietati su una società sempre più confusa e su un teatro sempre più privo di senso.
Ha dichiarato il regista Andrea Baracco parlando dell’autore austriaco Thomas Bernhard: “Tutte le volte che ho letto un suo romanzo, un suo racconto, un suo testo di teatro, o anche soltanto osservato una sua foto, con quella sua figura slanciata e fasciata in un abito nero, Thomas Bernhard mi ha dato sempre la sensazione di essere qualcuno da cui è meglio stare alla larga. Bernhard è di pessimo umore, mi ritrovo a pensare; è un osso duro, e non fa nulla per nasconderlo. La sua prosa non permette al lettore di bluffare, è l’esatto opposto di quegli autori che leggendoli ti puoi distrarre tanto poi recuperi, ecco, con Bernhard non lo puoi fare, se l’attenzione ti salta, se per un attimo la pigrizia prende il sopravvento, lui ti volta le spalle e basta.
Quello che c’è di sensazionale nella sua scrittura è che i suoi personaggi, di sicuro quelli presenti nel progetto Interno Bernhard, Minetti e Il Riformatore del mondo, non sembrano affatto allontanarsi da questo, anzi sembrano essere l’incarnazione della sensazione di cui dicevo sopra. Tra i più iconici nella drammaturgia della seconda metà del ‘900, Minetti e il Riformatore del Mondo non fanno assolutamente nulla per essere amati: il loro prepotente flusso verbale non lascia spazio al dialogo; la vocazione distruttiva nei confronti di ogni cosa o persona li circondi non può che produrre una feroce e agognata solitudine. In poche parole, non sembra per loro esserci risarcimento possibile davanti alla beffa dell’esistenza.”