Il prossimo 9 dicembre saranno cinque mesi esatti da quella lettera di licenziamento che gettava una lunga ombra sul futuro dei 422 lavoratori della GKN di Campi Bisenzio e dava il via ad una delle lotte più intense degli ultimi anni in tema di lavoro, che vede dalla stessa parte della barricata operai e istituzioni e dall’altra una multinazionale decisa a chiudere. Al centro trattative, passi avanti e indietro, incertezze e spiragli. I lavoratori della Gkn sono oggi un simbolo di resistenza e dietro il loro striscione “Insorgiamo” si è raccolta tutta la comunità del fiorentino e non solo. Per continuare a mantenere alta l’attenzione, proprio giovedì il Collettivo sarà al Cinema Stensen di Firenze per l’anteprima nazionale “Un altro mondo” di Stéphane Brizé (Ingresso libero previa prenotazione bit.ly/Unaltromondo ).
Il lavoro al centro del film in concorso a Venezia
Il film, in concorso all’ultimo festival di Venezia, ricorda la vicenda Gkn. Protagonista è Philippe Lemesle, uomo d’affari che si sta separando dalla moglie a causa dalle pressioni del lavoro di lui. Dirigente di un impianto produttivo facente parte di un grande gruppo industriale multinazionale, l’uomo non sa più come soddisfare le richieste incoerenti dei suoi superiori: ieri volevano che fosse un manager che massimizzasse la produttività, oggi vogliono un tagliatore di teste ubbidiente e senza scrupoli. I suoi capi gli chiedono di licenziare senza un motivo che non sia il profitto fine a sé stesso un certo numero di dipendenti. Per Philippe arriva il momento in cui decidere cosa fare della propria vita.
La trilogia di Brizé per guardare il mondo del lavoro da prospettive diverse
Stéphane Brizé è al terzo film di una ideale trilogia sul mondo del lavoro, realizzata sempre con lo stesso attore, Vincent Lindon, che nel primo (La legge del mercato) interpretava un 50enne disoccupato, ricollocato presso un supermercato dove ha il compito di controllare i clienti e i suoi stessi colleghi, diventando parte di un sistema che non ha la minima umanità. Nel secondo (In guerra) fa la parte di un sindacato che combatte contro la chiusura di uno stabilimento automobilistico, cercando di mantenere viva la speranza di un lavoro e di una dignità per i colleghi operai. In questo terzo film affronta il punto di vista dei dirigenti e le contraddizioni di un ruolo che mette in contrasto l’aspetto umano e il profitto.