Stressati, ansiosi, con problemi di abuso digitale, dipendenze patologiche e disturbi del sonno. Tutte le ricerche condotte sulla salute mentale degli under 30 negli anni successivi alla pandemia puntano il dito nella stessa direzione: i bambini, gli adolescenti e i giovani adulti hanno bisogno di aiuto.
Adolescenti in cerca di sostegno psicologico
Già nel 2022 il rapporto dell’Unione Europea sul benessere mentale ed emotivo dei giovani mostrava l’impatto senza precedenti del Covid in Italia: quell’anno oltre il 40% delle richieste del bonus psicologico – il contributo stanziato dal Ministero della Salute per le sessioni di psicoterapia – era arrivato da parte degli under 35 e il 16% dagli under 18, per un totale di 180mila giovani che avevano approfittato del contributo pubblico per avvalersi del sostegno di uno psicologo.
Venendo alla Toscana lo studio Edit 2022, condotto dall’Agenzia regionale di sanità su oltre 8mila ragazzi e ragazze tra i 14 e i 19 anni, mostrava come la condizione psicologica fosse crollata rispetto alla rilevazione precedente del 2019. Il livello di stress percepito tra gli adolescenti è cresciuto, le ore di sonno sono diminuite a fronte di un aumento preoccupante di quelle passate davanti allo smartphone e almeno uno su dieci, nel corso dell’ultimo anno, aveva compiuto un atto autolesivo.
Addirittura il livello di stress dal 2008 al 2022 è raddoppiato: il 36% degli adolescenti (e il 52% delle ragazze in particolare) mostra sentimenti di nervosismo, irrequietezza, senso di inutilità e umore depresso. Uno su dieci inoltre è in terapia psicologica o psichiatrica, il 21% c’è stato in passato e il 19% ci vorrebbe andare.
Lo psicologo di base per garantire assistenza a tutti
Un’emergenza segnalata anche dall’Ordine degli Psicologi della Toscana, che in uno studio condotto lo scorso ottobre insieme all’Università di Firenze ha rilevato una maggiore richiesta di aiuto tra i giovani per abuso digitale e dei social (75%), di dipendenze patologiche (53%), di disturbi del sonno (56%) e disturbi ossessivo-compulsivi (53%).
In particolare tra i bambini sono aumentate la sintomatologia ansiosa (49%) e i problemi relazionali( 23%) mentre per gli adolescenti i problemi maggiori sono l’ansia (33%), seguita da problemi relazionali (17%) e isolamento sociale (13%).
Numeri importanti per cui sembra fondamentale l’istituzione dello psicologo di base, la nuova figura prevista in Toscana da una legge approvata lo scorso novembre dal Consiglio regionale per cui adesso è partita la prima sperimentazione di 18 mesi nelle Case della Salute sul territorio. Si tratta di un servizio unico in Italia, pensato per garantire il sostegno psicologico a tutti.
“In un momento in cui i numeri ci dimostrano che il disagio psicologico è un’emergenza sempre più forte, soprattutto nelle generazioni più giovani, lo psicologo di assistenza primaria sarà una figura centrale per garantire il benessere psicologico e globale” spiega la presidente dell’Ordine degli Psicologi della Toscana Maria Antonietta Gulino, che sta collaborando alla fase sperimentale.
Progetto Itaca: nelle scuole per aiutare i ragazzi
Per aiutare i giovani le associazioni che si occupano di salute mentale in Toscana hanno attivato molte iniziative, come “Malteen – Melting Teenagers” della Bottega del Tempo di Firenze, finanziato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, un percorso di crescita e socializzazione rivolto agli adolescenti in difficoltà, che faticano a relazionarsi con gli altri dopo la pandemia.
“Il Covid ha innescato un’impennata del disagio psicologico. In Italia i tentativi di suicidio nella fascia di età 14-18 si sono alzati del 30%, così come le richieste di presa in carico in neuropsichiatria infantile e l’età dell’esordio dei disturbi dell’alimentazione si è abbassata a 12-13 anni” spiega Valeria Angeli, presidente del Progetto Itaca Firenze, una onlus che fornisce percorsi di assistenza e riabilitazione a persone con disabilità psichiche e anche a tanti giovani.
Grazie al Progetto Scuole infatti, patrocinato dal Comune di Firenze e certificato dal Ministero della Salute, l’associazione porta gli psichiatri a parlare con gli studenti, per sensibilizzarli sull’importanza della salute mentale.
“Anche i presidi con cui collaboriamo ci dicono che c’è un aumento del disagio psicologico, con sempre più chiamate al pronto soccorso per attacchi di panico che colpiscono i ragazzi mentre sono a scuola – racconta Angeli – con il nostro progetto coinvolgiamo gli studenti che possono fare domande anche in forma anonima agli psichiatri e ricevere supporto, sono molto interessati ai temi dell’ansia, dello stress, dei disturbi alimentari e delle dipendenze.”
Il Progetto Itaca ha aiutato anche i giovani con disabilità psichiche a inserirsi nel mondo del lavoro con l’iniziativa CucinAbile, supportata anche da Fondazione CR Firenze, che ha offerto loro percorsi di formazione nel campo della ristorazione.