Avvicinare le coscienze a un senso di civiltà, pace e tolleranza. È questo l’obiettivo della mattinata di scambio tra gli studenti della scuola “Buonarroti” di Ponte a Egola, nel comune di San Miniato, e il presidente del Consiglio regionale della Toscana Antonio Mazzeo nell’ambito delle celebrazioni per il Giorno della Memoria.
Erano presenti all’incontro il sindaco di San Miniato Simone Giglioli e il consigliere delegato alla memoria Michele Fiaschi. Insieme hanno ascoltato i lavori prodotti dalle studentesse e dagli studenti durante i percorsi di studio sul tema della Memoria realizzati insieme ai loro insegnanti e alla dirigente Graziella Costanzo.
“Quanta emozione – ha raccontato Mazzeo – nell’ascoltare il lavoro di queste bimbe e di questi bimbi su un tema così importante. Ma anche la capacità di voler apprendere, perché ha ragione la senatrice Liliana Segre, il nostro obiettivo è fare in modo che tutto questo non finisca nell’oblio. Ricordare perché non accada di nuovo. Ai ragazzi ho detto di non essere indifferenti, di non voltarsi dall’altra parte, di porsi sempre di fronte a ogni questione che accade nel mondo anche lontano da noi, come la guerra in Ucraina, pensando che quello che noi oggi abbiamo, la nostra libertà è frutto del sacrificio di tante donne e tanti uomini. Noi dobbiamo innaffiare il fiore della libertà, facendo in modo che queste ragazze e questi ragazzi costruiscano una coscienza civile per lasciare il mondo un pochino migliore di come l’abbiamo trovato”.
La proposta di Mazzeo: un servizio civile della Memoria
“Io proporrò al Consiglio regionale – ha aggiunto Mazzeo – una legge, in cui realizzare una sorta di servizio civile della Memoria. Ogni ragazza e ragazzo toscano dovrebbe visitare prima dei diciotto anni uno dei luoghi simbolo della follia nazifascista come il Parco della Pace di Sant’Anna di Stazzema, i campi di sterminio, il binario 16 alla stazione di Firenze, dove partivano i treni strapieni di ebrei, sinti e rom. Vedere coi propri occhi quello che si legge sui libri di storia è il modo migliore per renderli più consapevoli. A noi il compito di essere amplificatori di memoria, di fare in modo che ogni cittadina e ogni cittadino della Toscana conosca, e possa scegliere di non essere indifferente”.
“I treni della memoria ripartiranno – ha concluso Mazzeo – ma la situazione sanitaria in questi anni non ci ha permesso di farlo. E secondo me dovremmo aumentare le risorse, anche con il contributo della nostra Assemblea legislativa, per finanziarli e aumentare il numero di ragazzi a cui consentire di fare questa esperienza. Ogni giovane che arriva in quel luogo, e vede quanta barbarie e violenza veniva fatta nei confronti di donne e uomini, torna un cittadino diverso”.