Non c’è torto maggiore che si possa commettere nei confronti della memoria delle vittime che annegare in un calderone indistinto le responsabilità o compiere superficiali operazioni di negazione o di riduzione delle colpe, personali o collettive.
Intenso e diretto il discorso del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella alla vigilia del “Giorno della Memoria”. Continui parallelismi tra ieri e oggi, tra passato e presente, con rimandi ai conflitti in corso, su tutti a quello tra Palestina e Isreale (“Coloro che hanno sofferto il turpe tentativo di cancellare il proprio popolo dalla terra sanno che non si può negare a un altro popolo il diritto a uno Stato“).
Matterella ha richiamato ai diritti sanciti dalla Costituzione, che siano da guida contro i rigurgiti di odio e antisemitismo.
Matteralla ha ricordato che non si può restare indifferenti. Non ci si può nascondere dietro un dito perchè “le ideologie di superiorità razziale, la religione della morte e della guerra, il nazionalismo predatorio, la supremazia dello Stato, del partito, sul diritto inviolabile di ogni persona, il culto della personalità e del capo, sono stati virus micidiali, prodotti dall’uomo, virus che si sono diffusi rapidamente, contagiando gran parte d’Europa, scatenando istinti barbari e precipitando il mondo intero dentro una guerra funesta e rovinosa“. Non siamo immuni. Non siamo privi di responsabilità.
La speranza in un futuro migliore parte dell’esempio di quei Giusti che il Presidente ha voluto ricordare (“Persone che, per motivazioni diverse, hanno rischiato la propria vita e talvolta l’hanno perduta per mettere in salvo cittadini ebrei dalla furia omicida nazifascista“) perchè “con il loro coraggio, con la loro speranza e il loro sacrificio ci indicano la direzione e ci esortano ad agire, con determinazione e a tutti i livelli, contro i predicatori di odio e contro i portatori di morte“.
A Pisa inaugurata via “Giusti tra le Nazioni”
E proprio ai Giusti da oggi è stata intitolata una via dello stradario di Pisa, quella che fino a ieri era nota come via D’Achiardi. “Oggi per Pisa è un giorno importante – ha detto il sindaco Michele Conti -. Un giorno nel quale non si fa solo una cerimonia di commemorazione o di ricordo ma un giorno nel quale, come disse la senatrice Liliana Segre nella nostra città in occasione della cerimonia di scuse degli Atenei italiani, si “interviene nella storia”. Oggi, infatti, si partecipa tutti a far accadere qualcosa di nuovo che cambia rispetto a quanto c’era prima. Siamo tutti qui a testimoniare che questo tratto di strada della nostra città non si chiamerà più via D’Achiardi ma cambierà denominazione in via “Giusti tra le Nazioni”.
Pisa come tutta la Toscana stanno organizzando iniziative per ricordare le vittime dell’olocausto. Ieri il grande evento della Regione Toscana al Cinema la Compagnia rivolto in particolare ai giovani dedicato ai giovani per tenere alta la memoria su un capitolo oscuro della storia su cui non si devono spengere i riflettori, quello del Nazismo e del Fascismo.
Iniziative in tutta la regione
Da Pisa a Firenze, passando per Lucca e Prato dove il sindaco Matteo Biffoni ha ricordato Roberto Castellani e Dorval Vannini deportati pratesi che fortemente vollero il gemellaggio con la città di Ebensee dove era stato allestito il sottocampo cui fecero tappa prima di raggiungere Mauthausen: “Da due giganti come Roberto Castellani e Dorval Vannini riceviamo una lezione importante – ha detto Biffoni – entrambi erano tra i deportati che dal Castello dell’Imperatore furono portati alla stazione di Firenze e destinati al campo di Mauthausen e al sottocampo di Ebensee. Hanno visto amici morire, hanno visto la violenza, la fame, il dolore e la morte. Ma hanno avuto la capacità di trasformare l’odio e il rancore in generosità, hanno aperto il cuore e deciso che là dove avevano visto morte e dolore avrebbero portato amicizia con il gemellaggio tra le città di Prato ed Ebensee”.
La funesta visita di Adolf Hitler a Firenze nel 1938 è il tema dell’eventodi approfondimento culturale che le Gallerie degli Uffizi propongono
come iniziativa nella ricorrenza del Giorno della Memoria. Al centro del focus, il bozzetto, realizzato dal pittore Silvio Polloni, dell’allestimento con decorazioni naziste predisposto per accogliere il discorso del Fuhrer in piazza Vittorio Emanuele (oggi piazza), un tempo cuore pulsante del ghetto ebraico fiorentino in una occupazione simbolicamente genocidiaria dello spazio urbano della comunità ebraica fiorentina.