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Giorno della memoria, la Toscana si mobilita contro ogni razzismo e violenza

In tutta la regione momenti di confronto e riflessione per ricordare la tragedia dell’Olocausto, i genocidi e le deportazioni del passato e del presente

Le pietre d’inciampo a Firenze

“Far parlare i ragazzi, per non cadere nella retorica”, apre così le celebrazione del Giorno della memoria la sindaca di Firenze, Sara Funaro, dal Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio rivolgendosi ai 250 giovani delle scuole del capoluogo. Il 27 gennaio è la giornata del ricordo, della riflessione e dell’azione in tutta la Toscana contro ogni violenza e ogni razzismo, che persistono ancora oggi come ricorda la comunità ebraica di Livorno. A Pisa, nel Parco d San Rossore, la seduta solenne del Consiglio regionale, ma da nord a sud, dalla costa fino alle aree più interne, la Toscana si mobilita per la pace, contro l’antisemistismo e i genocidi, del passato e del presente.

Da Firenze, la parola ai più giovani

“Riportando le questioni del passato nell’attualità che si può fare realmente un servizio alle nostre comunità per abbattere le intolleranze, qualsiasi forma di antisemitismo e razzismo, per fare in modo che i nostri ragazzi possano essere di esempio anche per noi adulti”, così la sindaca di Firenze, Sara Funaro, interviene nel corso delle celebrazioni del Giorno della Memoria.

Un ringraziamento a “Aned, Anpi, la comunità ebraica perché hanno dato un segnale importante di unità. È stando insieme, con le sfumature delle differenze, che si possono dare segnali anche verso l’esterno, soprattutto se si parla di pace. Quello che stiamo facendo oggi, con le parole dei ragazzi, penso sia il modo migliore per non cadere nella retorica”.

A Palazzo Medici Riccardi, la Città metropolitana di Firenze ha organizzato insieme a Aned, Anpi e l’Istituto storico toscano della Resistenza e dell’età contemporanea una giornata di confronto per “ricordare tutte le deportazioni”. “Quella razziale e razzista degli ebrei – ha detto il presidente di Aned Firenze Lorenzo Tombelli – quella politica di chi ha scioperato e si è opposto al regime, i testimoni di Geova, Rom, Sinti, omosessuali, gli apolidi, gli immigrati, tutti coloro che vengono ancora penalizzati purtroppo ancora oggi. Non dobbiamo dimenticare in Italia l’istituzione del tribunali speciali da parte del fascismo e le torture perpetrate da italiani su italiani, il carcere e il confino, la violenza e l’abolizione della libertà di pensiero”.

La presidente di Anpi Firenze Vania Bagni ha sottolineato che il compito “delle associazioni è lavorare 365 giorni l’anno per costruire la memoria attiva.[/,ark] Adoperarsi per contrastare l’idea che l’immigrazione sia un problema e sia un delinquente chi salva persone in mare, l’idea che la povertà sia un male, una vergogna, l’idea che non ci sia bisogni di una scuola pubblica seria”.

L’Università di Firenze  ha ricordato gli universitari fiorentini allontanati da aule e cattedre a seguito delle leggi razziali, con un minuto di silenzio e con la deposizione di una corona di alloro davanti alla lapide che si trova nell’atrio del Rettorato di piazza San Marco.

A Impruneta l’omaggio alla famiglia sterminata ad Auschwitz

A Il Ferrone, nei pressi di Impruneta, nel fiorentino, una cerimonia per ricordare un’intera famiglia di ebrei fiorentini, i Calò Spizzichino, sterminata ad Auschwitz.

Si erano rifugiati in una casa di campagna pensando di essere in salvo, ma vennero individuati dai fascisti, catturati e tutti avviati alla deportazione. Il sindaco di Impruneta Riccardo Lazzerini e la presidente del locale consiglio comunale Angela Cappelletti hanno reso loro omaggio con la deposizione di una corona di alloro al sito di valenza storica nel paese del Ferrone.

Sotto la corona è stata depositata [mark]la lista dei deportati di quella famiglia: “Da questa abitazione, il 24 gennaio 1944, furono arrestati dai fascisti: Alfredo Spizzichino, nato il 18/07/1850, morto all’arrivo ad Auschwitz il 06/02/1944; Fernanda Servi, nata il 04/11/1875, morta il 06/02/1944 all’arrivo ad Auschwitz; Iride Spizzichino, nata il 27/10/1905, morta in luogo e data ignoti (fonte: Convoglio 06); Rina Spizzichino, nata il 30/07/1920, morta in luogo e data ignoti (fonte: Convoglio 06); Fernando Calò, nato il 15/09/1912, morto ad Auschwitz in data ignota; Mario Calò, nato il 23/04/1938, morto all’arrivo ad Auschwitz il 06/02/1944; Sara Calò, nata il 23/03/1942, morta all’arrivo ad Auschwitz il 06/02/1944; Fiorella Calò, nata il 01/09/1943, morta all’arrivo ad Auschwitz”.

Due pietre di inciampo a Cortona

A Cortona, in provincia di Arezzo, sono state installate due pietre di inciampo per ricordare i fratelli Francesco e Renato Mariotti, il primo morto, il secondo sopravvissuto ai lager di Mathausen e Ebensee e poi tornato nella sua Cortona dove è deceduto 10 anni fa. Erano deportati politici perché  non aderirono a Salò e vennero catturati nei rastrellamenti a Firenze. Il Comune di Cortona ha reso omaggio con le due pietre, messe davanti al bar dove poi Renato Mariotti ha lavorato per anni.

“Mio padre non ha mai detto nulla dell’esperienza del campo dì concentramento, ho scoperto tutto da bambina trovando una foto – ha raccontato Donatella Mariotti – Nell’immagine erano in tre, praticamente tre scheletri ma guardando bene ho riconosciuto mio padre dagli occhi. Da lì ho capito cosa era accaduto”.

Le pietre sono state installate sulle note della colonna sonora del film Schindler’s List “perché nessuno dimentichi mai e soprattutto per lanciare anche da Cortona un messaggio di pace”, ha commentato il sindaco Luciano Meoni.

Le celebrazioni a Livorno

“Oggi ci sono pericolosissime derive antisemite che sono quotidiane. Per cui, come declinavamo la memoria fino all’anno scorso, ossia al passato con testimonianze di sopravvissuti all’inferno, oggi non ha molto senso. Oggi non ha molto senso guardare solo al passato”,  ha detto Vittorio Mosseri, presidente della comunità ebraica di Livorno, a margine delle celebrazioni per la Giornata della memoria.

La Giornata della memoria a Livorno si è aperta al cimitero ebraico con tutte le autorità religiose e politiche con la cerimonia silenziosa della deposizione di una corona di fronte alla lapide che ricorda i morti deportati ebrei livornesi. Poi il passaggio in prefettura con la consegna delle medaglie consegna di Medaglie d’Oro conferite dal Capo dello Stato e infine nel pomeriggio concerto del conservatorio Mascagni di musiche dedicate alla Shoah.

 

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