Si celebra oggi, proprio il giorno dopo l’ennesima morte bianca, la Giornata mondiale della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro. Istituita dall’Organizzazione Internazionale del Lavoro il 28 aprile di ogni anno è l’occasione per ricordare quanto lavoro ancora c’è da fare per diffondere una cultura della sicurezza nei luoghi di lavoro.
Proprio ieri purtroppo un giovane di 31 anni è deceduta sul luogo di lavoro, ucciso per via del crollo del tetto del casolare che stava ristrutturando con la sua ditta edile. Si chiamava Francesco. Con la sua si allunga la liste delle morti bianche: 55 nel 2022 e in questi primi mesi del 2023 sono già 14 le persone che hanno perso la vita per incidenti nei luoghi di lavoro. “Vogliamo passare da 4mila persone che operano per i controlli a 5mila, questo è l’obiettivo della Toscana, perché la sicurezza diventi il presupposto fondamentale da associare al lavoro che è un diritto garantito dalla nostra Costituzione”, così il presidente della Regione Eugenio Giani in occasione del convegno sulla salute e sulla sicurezza sul lavoro organizzato oggi a Firenze in occasione della giornata mondiale.
La Regione Toscana ha effettuato lo scorso anno 15mila controlli nelle aziende e 5mila controlli sui cantieri, il target indicato dalla legge nazionale per la regioni è pari al 5% delle imprese da controllare, la Toscana è sopra l’8%.
14 incidenti mortali in 3 mesi
“Nei primi tre mesi del 2023 abbiamo già avuto in Toscana 14 infortuni mortali, sono tanti e l’unico modo per intervenire è porre in essere attività di formazione, informazione e supporto alle aziende”, così Anna Maria Pollichieni, direttore generale Inail Toscana.
Guardando ai dati, la ripresa delle attività ha coinciso con l’incremento degli infortuni in azienda. L’assessore regionale alla Sanità, Simone Bezzini ha precisato che: “Nella tendenza di fondo c’è un leggero decremento negli ultimi anni, ma vediamo un rimbalzo nel 2022 che colleghiamo alla ripresa delle attività economiche post pandemia che ha determinato una crescita degli infortuni legata alla ripresa delle attività economiche e anche a situazioni legate al 110 che ha elevato il numero dei cantieri edili aperti in pochissimi mesi. Questo combinato disposto ha determinato un piccolo incremento nel 2022 che dobbiamo tenere sotto controllo”.
“Nel 2022 – aggiunge l’assessore – sono inoltre cresciute le ispezioni, con risultati ottimi: sono state ispezionate più di 15 mila aziende e più di cinquemila cantieri, con una copertura sul territorio dell’8,1 per cento che è ampiamente superiore all’obiettivo nazionale del 5 per cento”. “Abbiamo anche pienamente raggiunto – conclude Bezzini – gli obiettivi del piano regionale di prevenzione. E di questo vanno ringraziati gli uomini e le donne che lavorano nei dipartimenti di prevenzione delle Asl”.
Controlli, piani mirati di prevenzione, formazione, informazione e assistenza alle imprese sono i principi cardine per la tutela della sicurezza dei lavoratori messi in campo nel piano varato a dicembre 2021. E’ stata rafforzata la collaborazione con Inail, per semplificare taluni provvedimenti e rendere più omogenee politiche e interventi di prevenzione. Fondamentale, è stato ripetuto anche stamattina, rimane il ruolo dei servizi di igiene e sicurezza delle Asl, a cui spetta mettere in campo le azioni programmate dalla Regione.
Naturalmente la prevenzione degli infortuni sul lavoro è un’azione da condurre su più fronti e coinvolge più enti (dall’Inail all’ispettorato del lavoro, dai vigili del fuoco all’ufficio scolastico regionale) e le parti sociali. “Per questo – ha sottolineato Bezzini – è importante il lavoro di coordinamento svolto nell’ambito del Comitato regionale sulla sicurezza sul lavoro”. Coinvolge le Asl e anche all’interno della Regione non c’è solo la Direzione alla salute che vi lavora, tant’è che al convegno di stamani hanno partecipato anche la Direzione agricoltura con Ente Terre di Toscana e la Direzione infrastrutture, che ha presentato i dati degli incidenti stradali in Toscana e quanto fatto per migliorare la sicurezza stradale, visto che molti infortuni avvengono nel tragitto tra casa e lavoro o coinvolgono lavoratori che sulla strada lavorano.