La ribollita, le zuppe a base di pesce “povero”, la pappa al pomodoro. Cosa hanno in comune queste ricette della tradizione toscana? Semplice: sono preparazioni amiche del pianeta che meritano di essere promosse e raccontate in occasione della Giornata Mondiale dell’Alimentazione.
Il messaggio del WWF
Oggi, venerdì 16 ottobre, il WWF lancia l’allarme sulla responsabilità che il nostro sistema alimentare ha sulla perdita di natura, sul cambiamento climatico e non per ultimo, sulle condizioni della salute umana.
Se in Italia rivedessimo gli stili alimentari, infatti, potremmo ridurre del 36% la perdita di biodiversità e del 28% la domanda di terre coltivate. Sono i dati diffusi a chiusura della Food Week, un palinsesto di informazioni e consigli arricchito dalle clip video sul consumo responsabile di pesce firmate da Maccio Capatonda (con cui avevamo parlato nei giorni scorsi a Internet Festival a Pisa).
Per questo, il WWF attraverso la campagna #Menu4Planet, che raccoglie raccomandazioni per le tavole degli italiani, vuole fornire ai consumatori – ma anche alle aziende e alle istituzioni– dei criteri basati su una ricerca scientifica per rendere la nostra dieta attuale una dieta sana e sostenibile per il futuro.
I vantaggi e le caratteristiche della dieta mediterranea
Fanno bene alla salute e all’ambiente quelle diete che rispettano la biodiversità, gli ecosistemi e usano in modo efficiente le risorse naturali (e umane). Sono diete adeguate dal punto di vista nutrizionale con una composizione di alimenti prevalentemente di origine vegetale (frutta, verdura, legumi e cereali), diversificata ed equilibrata.
La nostra dieta mediterranea è uno dei modelli alimentari più sostenibili, universalmente riconosciuta non solo dall’Unesco ma da numerose evidenze scientifiche.
Purtroppo, però, l’urbanizzazione, le difficoltà economiche e il ritmo di vita frenetico spesso modificano il comportamento alimentare e ci portano ad adottare dei modelli di consumo “occidentali”, preferendo carne e derivati animali, prodotti trasformati, industriali e da fast food.
Le ricette della tradizione toscana alleate del Pianeta
La tradizionale culinaria italiana, compresa quella toscana, ha già in sé tutti gli elementi e le caratteristiche per essere una cucina amica del Pianeta, perché impiega prodotti di provenienza locale, dà grande valore agli ingredienti di origine vegetale, utilizza materie povere e di stagione, è varia e sana. La ribollita, ad esempio, tipica ricetta della stagione invernale, è composta da verdure del periodo: verza, cavolo nero, bietole, pane raffermo, olio extravergine d’oliva, pomodori pelati, patate, cipolle, carote, sedano, pepe nero, fagioli cannellini secchi, olio extravergine d’oliva, aglio, rosmarino, acqua, sale fino.
Molte in Toscana sono anche le varianti di zuppe fatte con il pesce povero, come nella ricetta dell’Argentario. Tra gli ingredienti si ricordano: cipolla, aglio, pane, prezzemolo, peperoncino rosso fresco, polpo di scoglio, seppie e/o totani, vino bianco, pomodori maturi o pelati, pesce a scelta tra gallinella e tracina, olio d’oliva, sale e pepe.
E che dire della pappa al pomodoro? Un piatto anti-spreco e ricco di gusto, che impiega pochi e semplici ingredienti, come il pane raffermo, il pomodoro, il basilico, sale e pepe.