La Giornata mondiale del rifugiato diventa l’occasione per celebrare il ventennale del sistema di accoglienza Sprar-Sai. “Per noi si tratta di un appuntamento importante che stiamo affrontando con lo spirito non di una mera celebrazione, ma come l’occasione per riflettere sulla strada fatta e sulla direzione da intraprendere”, ha detto il delegato Anci all’immigrazione, Matteo Biffoni, e sindaco di Prato
Prima Sprar e poi Sai, il sistema di accoglienza in Italia
Nato nel 2002 per rispondere alla necessità di una collaborazione stabile tra Stato, Comuni e terzo settore – con il supporto di Unhcr – per una integrazione più strutturata e pubblica dei rifugiati, oggi il Sistema di accoglienza dei Comuni è diventato a tutti gli effetti una politica di welfare. Una rete che coinvolge ormai quasi un quarto di tutti i Comuni italiani e più della metà hanno meno di cinque mila abitanti. Secondo il rapporto annuale Sai-sistema di accoglienza e integrazione, nel 2021 sono stati accolti oltre 42mila profughi e di questi in 9877 casi si tratta di minori non accompagnati (+39% rispetto al 2020). Sono stati 851 i progetti finanziati dal Fondo nazionale per le politiche e i servizi dell’asilo della rete, complessivamente 34.744 posti di accoglienza divisi in quasi 1800 Comuni e 722 enti locali titolari di progetto.
Le iniziative in Toscana
Lunedì 20 giugno, l’Università di Firenze ha promosso un evento dal titolo ”Presente umanitario, futuro di pace”, dalle ore 21 – Aula Battilani, via Santa Reparata, 27r . In apertura il saluto della rettrice Alessandra Petrucci e l’intervento di Maria Paola Monaco, delegata della rettrice all’inclusione e alla diversità. Seguirà la lettura di alcuni brani a cura di due studenti rifugiati che frequentano un corso di studio presso l’Ateneo fiorentino, nell’ambito del progetto Unicore – Corridoi Universitari per i Rifugiati. L’Ensemble e l’Orchestra dell’Università di Firenze, diretti dal maestro Gabriele Centorbi, terranno quindi un concerto con musiche di Schubert, Satie, Debussy, Morricone, Vivaldi, Bizet, Handel.
Lo scorso venerdì 17 giugno, nel campo sportivo di Lierna a Poppi (Arezzo), si è tenuto l’incontrodi calcio tra la rappresentativa nazionale femminile afgana e la rappresentativa amministratori e operatori della rete Sai Unione dei Comuni Montani del Casentino. Un incontro per affrontare, attraverso lo sport, il trauma della fuga dal proprio paese e dei percorsi d’inclusione e reinserimento nella comunità realizzati nel territorio attraverso il progetto Sai Unione dei Comuni Montani del Casentinoa.
Prato, invece, ribadisce il proprio impegno. A oggi sono 80 i richiedenti asilo presenti in tutta l’area pratese. Il Comune ha aderito alla rete Sprar, ora denominata Sai, nel 2006 e dall’anno successiva è capofila in collaborazione con gli altri Comuni della Provincia. Un impegno portato avanti in stretta collaborazione con le altre istituzioni, a cominciare dalla Prefettura, la Questura e la Procura, che nel corso degli anni ha portato anche alla nascita di percorsi specifici per la lotta all’illegalità e, in particolare, allo sfruttamento lavorativo. “Nella Giornata mondiale del rifugiato siamo a ribadire il grande impegno, lo sforzo con cui tutte le nostre comunità affrontano un fenomeno epocale come quello delle migrazioni – sottolinea l’assessore Simone Mangani – E se il sistema di accoglienza a Prato funziona è anche per la serietà degli enti gestori, dell’alto livello che si è sempre cercato di mantenere senza venir meno ai percorsi anche di formazione, a partire da quella linguistica, fondamentali per creare cittadinanza”.