“Abbiamo voluto questo riconoscimento per ricordare tutti gli ordini professionali, le associazioni di volontariato, medici, infermieri, personale socio sanitario, quanti con impegno e dedizione si sono prodigati in quei mesi, fino al punto, per molti di loro, di perdere la vita”: con queste parole, il presidente del Consiglio regionale della Toscana, Antonio Mazzeo, ha aperto a palazzo del Pegaso la cerimonia di consegna del riconoscimento agli operatori socio sanitari della Toscana, in occasione della Giornata nazionale in memoria delle vittime dell’epidemia di coronavirus.
“Siamo qui per ricordare chi ha perso la vita e per dire ancora grazie a chi continua ad impegnarsi nel proprio lavoro – ha aggiunto il presidente –, con il sentimento profondo per la cura dell’altro. Dire grazie a queste donne e a questi uomini è un dovere morale. Il modo migliore per farlo è prenderci l’impegno di richiedere più investimenti nella sanità pubblica. Dobbiamo mettere in campo tutte le risorse possibili per permettere agli operatori di svolgere il proprio lavoro in sicurezza, costruire le condizioni per assumere più personale medico e sanitario e assicurare retribuzioni adeguate”.
La Giornata nazionale in memoria delle vittime del Covid è stata istituita con legge 35 del 2021: il 18 marzo 2020 si registrò il maggior numero di decessi per coronavirus su scala nazionale. Il presidente dell’assemblea toscana ha chiesto un minuto di raccoglimento in apertura della cerimonia.
Una targa raffigurante il Gonfalone d’argento, idealmente consegnato a tutti gli operatori della sanità, resterà esposta nelle sale del palazzo del Pegaso, con l’iscrizione “Al personale socio sanitario della Toscana vittima del Covid-19, nel ricordo del sacrificio della propria vita”. Il Trofeo Pegaso, statuetta raffigurante il Pegaso alato, è stato consegnato a ciascun ordine e organizzazione.
La “sinergia, la solidarietà, l’orgoglio per i risultati raggiunti”, svolgendo fino in fondo il proprio dovere, anche a rischio della vita e la consapevolezza che “uniti si vince”. Questi alcuni dei concetti espressi dai premiati. Poi, il ricordo doloroso “della disperazione dei tanti che abbiamo visto morire da soli” e la contraddizione viva tra quei giorni, “in cui tanti ci consideravano eroi”, e quelli che stiamo vivendo oggi, quando gli operatori della sanità si trovano subiscono sempre più spesso, anche in Toscana, attacchi e aggressioni nello svolgimento del loro lavoro.
“Si pensava che dopo un’esperienza simile la sanità e tutti i suoi operatori sarebbero rimasti al centro dell’attenzione nazionale e internazionale e che la pandemia sarebbe stata la garanzia degli investimenti necessari. Non è stato così, ma noi siamo qui per ribadire questa necessità. Affidarsi alla scienza è l’unica via, riconoscere il valore della professionalità, il valore del terzo settore e del volontariato resteranno elementi centrali per la nostra Regione” ha dichiarato il consigliere Enrico Sostegni, presidente della commissione Sanità.