Storie/

Una nuova impresa per Giancarlo Pedote: unico italiano al Vendée Globe, la regata in solitaria più dura del mondo

Il velista fiorentino ieri è partito per il giro dei mari del sud senza scali e assistenza: sono 40 le imbarcazioni che percorreranno i 45mila chilometri

Giancarlo Pedote - © Christophe BRESCHI

È partita ieri la Vendée Globe, la regata in solitaria più dura del mondo perché non prevede scali né assistenza: l’unico italiano ad essersi imbarcato nell’impresa è Giancarlo Pedote, il velista fiorentino che già alla precedente edizione si era piazzato ottavo, soltanto 19 ore dopo il vincitore, portando a casa così il miglior risultato azzurro mai ottenuto in questa competizione. Per il suo piazzamento eccezionale Pedote aveva ricevuto anche un ricoscimento speciale da parte del Consiglio regionale della Toscana.

Il velista filosofo di Scandicci

Pedote, 48enne di Scandicci e laureato in filosofia, affronta così per la seconda volta il giro in solitario del mondo che è partito ieri da Les Sables d’Olonne, in Francia, a bordo della sua “Imoca Prysmian”: la gara durerà fino a marzo su una rotta di oltre 21mila miglia, equivalenti a circa 44mila chilometri.

“Le emozioni sono intense e contrastanti – ha spiegato Pedote alla vigilia dalla partenza da un lato c’è l’adrenalina e la voglia di tornare a sfidare il mare aperto, dall’altro la consapevolezza che ogni miglio percorso sarà una prova per me,come navigatore e come uomo. Vivere questo momento significa staccarsi da tutto, dalle proprie abitudini, dagli affetti più cari, e fare i conti con sé stessi e con il mare, in un viaggio che dura diversi mesi e che ti mette a nudo in ogni senso. È una prova fisica e mentale, ma anche emotiva: essere lontano dalla mia famiglia, da mia moglie e dai miei figli, è la parte più difficile. Ma loro sono sempre con me, in ogni pensiero, e sono la mia forza quando le cose si fanno dure. In mare si è soli, ma al tempo stesso mai veramente soli.”

Giancarlo Pedote

Una sfida fisica e psicologica in mezzo agli oceani

Sono 40 le imbarcazioni di 11 nazionalità che si sfidano nella Vendée Globe: nei lunghi mesi di navigazione doppieranno il capa di Buona Speranza in Africa, quello di Leuwin in Australia e Capo Horn in Sud America, per poi tornare al punto di partenza in Francia. Il sogno è batter il record del francese Armel Le Cléac’h che nel 2017 ha concluso la regata in 74 giorni e 3 ore, ma già riuscire ad arrivare in fondo è una impresa.

“Il Vendée Globe non è solo una sfida fisica, ma anche una prova mentale che richiede una resistenza psicologica eccezionaleaggiunge Pedote – sono consapevole dell’importanza della preparazione mentale, al pari di quella fisica e tecnica, e lavoro costantemente per mantenere uno stato d’animo equilibrato e positivo. Questa capacità di gestione dello stress, che si sviluppa in anni di esperienza, è essenziale per mantenere la lucidità in situazioni di emergenza, quando è necessario prendere decisioni rapide e risolutive.

Topics:

I più popolari su intoscana