Dalla robotica all’automazione, dalle tecnologie spaziali a quelle genetiche: le innovazioni tecnologiche che rappresentano la nuova frontiera dell’agricoltura per affrontare i cambiamenti climatici e i nuovi patogeni delle piante. Questi i temi al centro di ‘”Visioni tecnologiche per una nuova agricoltura‘, appuntamento che ha aperto all’Accademia dei Georgofili di Firenze il ciclo “Agricoltura 2030“. Presente un nutrito pubblico e oltre 200 persone collegate da remoto.
Per il professore Marco Vieri, che ha coordinato l’incontro, “anche l’intelligenza artificiale deve essere coinvolta nella visione completa di quella che sarà l’agricoltura del futuro, e per questo motivo è assolutamente necessario coinvolgere il settore della formazione, da quella di base a quella superiore e universitaria, per creare nuove competenze adeguate a gestire efficacemente in campo queste nuove tecnologie”.
Il presidente dei Georgofili Massimo Vincenzini, spiega una nota, ha sottolineato il senso di questo ciclo di incontri: “Ci troviamo in un momento ricco di incertezze e l’agricoltura ne risente – ha osservato -. Abbiamo pertanto organizzato ‘Agricoltura 2030′ invitando tutti i maggiori esperti nei vari settori ed affrontare costruttivamente i temi principali di questo complesso momento storico. Le riflessioni su quello che potrà essere lo scenario in ambito agrario da oggi al 2030 saranno raccolte in sintesi che offriremo, come da tradizione georgofila, all’opinione pubblica e ai decisori politici, sperando di portare un contributo utile a diradare un po’ di quelle incertezze che ci stanno accompagnando negli ultimi mesi”.
Gli incontri proseguiranno fino all’11 luglio.