‘Mi avete rubato sogni e infanzia’, ‘il nostro ecosistema sta collassando, siamo all’inizio di un’estinzione di massa e tutto ciò di cui sapete parlare sono i soldi’. Sono le parole della giovane attivista svedese all’ONU appena qualche giorno fa, una ‘spietata’ Greta Thunberg, che ha lanciato accuse e messaggi al vetriolo ai leader delle istituzioni di tutto il mondo, diventando così sempre più trascinatrice di un movimento di tanti ragazzi e ragazze che vogliono riprendersi in mano il pianeta, preoccupati per un orizzonte senza futuro.
Giovani che saranno in piazza a manifestare per la salvaguardia del clima il 27 settembre, con tante iniziative nate spontaneamente dai comitati che aderiscono al Friday For Future, la cui ideatrice è proprio la Thunberg, oggi candidata a Premio Nobel per la Pace e considerata dal Time tra i 25 teenager più influenti al mondo. Anche Firenze partecipa allo sciopero mondiale per il clima e si attendono al corteo – che partirà da Santa Maria Novella alle 9 – migliaia di studenti accompagnati in larga parte dai propri insegnanti.
Una partecipazione degli studenti che ha trovato anche la ‘benedizione’ del ministro all’istruzione Fioramonti che – con una circolare inviata ai dirigenti scolastici – invita ‘i Collegi dei docenti a valutare la possibilità che tale giornata non incida sul numero massimo delle assenze consentite dal monte ore personalizzato degli studenti”.
Fioramonti su Facebook scrive infatti che ‘ragazzi e ragazze di ogni Paese stanno scendendo in piazza per rivendicare un’attenzione imprescindibile al loro futuro, che è minacciato dalla devastazione ambientale e da una concezione economica dello sviluppo ormai insostenibile. È in gioco il bene più essenziale – continua il ministro – cioè imparare a prenderci cura del nostro mondo”.
A Firenze il percorso del corteo si snoderà da via dei Fossi, per poi proseguire in piazza Goldoni, via della Vigna Nuova, via degli Strozzi, piazza della Repubblica, via Calimala, via Porta Rossa, via della Condotta, via della Farine, piazza Signoria, via dei Gondi, piazza San Firenze, via del Proconsolo, piazza Duomo, via Martelli, via Cavour e piazza San Marco- L’arrivo dei manifestanti è atteso in piazza Santissima Annunziata.
Gli attivisti fiorentini del movimento, dalla loro pagina Facebook, tengono a ricordare che la manifestazione sarà apartitica e chiedono dunque ai partecipanti di non portare in corteo nessun simbolo politico, lo stesso vale per le associazioni ambientaliste e i sindacati che potranno esporre striscioni ma non sventolare bandiere.
Potranno invece partecipare alla manifestazione esponendo i propri simboli, i movimenti ambientalisti di cittadini, a patto che non siano strutturati come associazioni.
La giornata si preannuncia densa di attesa, rivendicazioni e di richieste da parte degli attivisti e dei partecipanti. Dal comitato fiorentino arrivano già le sollecitazioni verso il Comune di Firenze e la Regione, affinchè ‘prendano velocemente decisioni per la lotta al cambiamento climatico e la sostenibilità ambientale’.
Nardella, dal canto suo, ha già affermato che sarà in piazza con i giovani. “Combattiamo realmente il cambiamento climatico, mettiamo in campo delle misure di incentivo fiscale potente sulla questione dell’inquinamento – fa sapere il primo cittadino -. Noi a Firenze, ad esempio, ci stiamo attrezzando per lanciare il piano più ambizioso mai fatto in Italia: noi vogliamo che tutta la città nel giro di pochi anni abbia ad esempio le caldaie completamente rinnovate perché la prima causa di inquinamento nelle nostre città non è il traffico, che comunque è un fatto serio, ma è il riscaldamento domestico”. “Meno parole e più fatti, meno selfie e più iniziative per cambiare questo mondo e per combattere l’inquinamento e il cambiamento climatico – incalza Nardella, criticando l’atteggiamento di tanti leader delle istituzioni che ‘corrono a farsi i selfie con Greta. Io vorrei dire una cosa a miei colleghi politici: invece di correre a farsi i selfie con i ragazzi mettiamoci a lavoro davvero per fare delle cose concrete e per dimostrare che vogliamo davvero cambiare il mondo”. E Nardella a sfilare con i giovani, ci sarà. A rispondere alle critiche ma anche a raccogliere idee e raccontare cosa sta facendo Firenze per il clima.
A sostenere la lotta dei manifestanti sono arrivate anche le parole del presidente del Consiglio Regionale della Toscana Eugenio Giani. ‘Penso di far pervenire la massima sensibilità del Consiglio regionale toscano per dare eco a quelle necessarie misure che salvaguardino la vita del pianeta dai cambiamenti climatici e dal surriscaldamento”. “Sarà bene poi – aggiunge Giani – discutere delle misure che a livello nazionale e al livello regionale potranno essere prese in questo senso”.
Il governatore toscano Enrico Rossi dovrebbe invece incontrare a breve una delegazione dei giovani attivisti di Friday for future che proprio nei giorni scorsi avevano manifestato a Firenze, davanti al palazzo della Regione. Rossi precisa che lui e la sua giunta non stanno sottovalutando una sfida che impone – oggi più che mai – un’attenzione alla salvaguardia ambientale.
“Milioni di giovani – sottolinea il presidente – scendono in piazza per l’ambiente perché sanno che è in gioco il futuro della vita umana. Chiedono di fare presto e bene. Cambiare modello di sviluppo per superare, anche con la scienza e con la tecnica, ciò che fa impazzire il clima vuol dire far prevalere un potere democratico che regoli l’economia e la sottragga agli interessi di pochi potenti, rendendo più giusta la società.
Alle parole di Rossi fanno eco quelle dell’assessore regionale all’ambiente Federica Fratoni. “Abbiamo un obiettivo: realizzare una Toscana a bilancio emissivo zero al 2050′. Alla base del traguardo da raggiungere con “Toscana carbon neutral al 2050” c’è un documento che ha elaborato la Regione Toscana e che sarà al vaglio di comitato scientifico costituito appositamente che si riunirà il prossimo 15 ottobre. Del comitato fanno parte l’ex ministro dell’ambiente Edo Ronchi, il neurobiologo Stefano Mancuso, il climatologo Roberto Buizza, l’economista Marco Frey e i docenti esperti di energia Romano Giglioli e Alessandro Sbrana.
Tutti dalla stessa parte dunque, quando l’interesse più grande è quello che unisce il genere umano, i cittadini, gli ‘inquilini’della Terra. Salvare il pianeta significa proteggere un patrimonio comune, la vita di ogni individuo, la grande casa che ci ospita tutti e che in troppi abbiamo dimenticato di rispettare, amare, curare. L’orologio della vita impone tempi necessariamente celeri per un cambiamento che non può più aspettare domani. La sfida è adesso.
IL RACCONTO LIVE DEL NOSTRO INVIATO SALVATORE BRUNO