Affonda le sue origini nel Medioevo la Fraternita dei laici: è conosciuta da secoli ad Arezzo per l’impegno assistenziale nei confronti di vedove, orfani e fanciulle povere. Un’opera caritatevole che, grazie a ingenti lasciti e donazioni, ancora oggi aiuta chi ha bisogno e diffonde pure l’istruzione attraverso borse di studio e sussidi.
“È la più antica istituzione pubblica della città – commenta il primo rettore Pier Luigi Rossi – che ha come principale obiettivo quello di elevare la qualità della vita della comunità aretina, sotto il profilo sia sociale e culturale. Con riferimento al proprio statuto la Fraternita contribuisce alla promozione e alla valorizzazione del patrimonio storico, artistico e culturale di Arezzo”.
La storica sede in piazza Grande
La storica sede della Fraternita dei Laici è in piazza Grande ad Arezzo. L’imponente palazzo sorge a fianco del grande loggiato che porta il nome di Giorgio Vasari, figlio illustre di Arezzo. Nei suoi archivi custodisce preziosi documenti e nel museo tante opere donate da danarosi benefattori.
“Piazza Grande è stata per secoli il luogo di incontro tra la campagna che produceva gli alimenti e la città che consumava il cibo venduto in piazza – aggiunge Rossi-. Il palazzo di Fraternita ha assistito nei secoli all’incontro tra campagna e città, tradizione ormai scomparsa. L’orologio ha le fasi lunari tanto importanti nella lavorazione agricola”.
Le due Tenute di Fraternita
La Fraternita, proprio grazie alle donazioni, dispone di due aziende agricole dove vengono prodotti vino, olio, miele, mele e grani. Le Tenute di Fraternita sono situate sulle colline di Castiglion Fibocchi e di Civitella in Val di Chiana, nell’ambito del territorio del Chianti Docg. Proprietà donate alla Fraternita dei Laici attraverso i lasciti del cavalier Giuseppe Ninci e del Conte Giovan Battista Occhini.
Le terre delle Tenute sono destinate alla coltivazione di vite e olivo, anche se vengono prodotte le mele della Valdichiana, utilizzate anche per il succo di mela fresco. A cui si aggiungono miele, farina, pasta e birra. I possedimenti si estendono per 1000 ettari, una cinquantina destinati alla viticoltura.
Una ricca produzione di vini
Dal 2014 è cominciata la conduzione biologica fino alla conversione. La varietà prevalente è il Sangiovese, le altre varietà presenti sono il Cabernet Sauvignon, Merlot, Syrah, Petit Verdot, Canaiolo, Colorino, Trebbiamo Toscano, Malvasia Bianca, Grechetto, Vermentino e Chardonnay. Da qui nascono nove vini tra bianchi e rossi, alcuni portano i nomi dei benefattori (Messer Angelo, Ser Mariotto) che hanno sostenuto la Fraternita nel tempo, a cui si aggiungono un vinsanto e un passito toscano.
Due le cantine in dotazione: a quella storica si è aggiunta pochi anni fa un nuovo impianto nei pressi dell’antica Fattoria di Mugliano destinato all’affinamento dei vini in barriques e botti di rovere. La nuova struttura a permesso alle Tenute di Fraternita di compiere un salto di qualità nella produzione di vini di qualità. Uno spazio è destinato inoltre ai caratelli per la produzione di vinsanto Occhio di Pernice.
L’olio bio e le mele che fanno bene
Dai 22 ettari coltivati ad oliveto specializzato, le tenute producono un olio biologico certificato, preservando e custodendo un patrimonio olivicolo vero e proprio emblema del paesaggio toscano. Circa 6000 le piante presenti distribuiti nei tipici terrazzamenti delle Colline Toscane. Le varietà presenti sono il Moraiolo, il Frantoio , il Leccino e la Raggiola.
In azienda sono presenti due impianti coltivati a melo per una superficie di circa 4 ettari, nella pianura aretina e nelle colline di Castiglion Fibocchi. La varietà prevalente è la Deliziosa, poi la Stayman, la Mela Imperatore e la Golden. Una parte della produzione viene fornita alle mense delle scuole primarie aretine e una parte viene trasformata in succo e mele essiccate. Vengono “vendute a prezzo calmierato per permettere ai cittadini aretini di consumare un prodotto buono e sano per l’organismo“.
Per il Primo Rettore Pier Luigi Rossi “Fraternita è l’unica azienda di Arezzo e provincia che produce mele bio e che pratica anche agricoltura rigenerativa con l’obiettivo di incrementare il carbonio organico nel terreno e migliorare il valore nutrizionale delle mele, realizzando il principio One Health, Unica Salute, tra ambiente, salute umana e salute animale”.
Grani antichi, pasta, farine e birra
Nei terreni di pianura vengono coltivati cereali (grano tenero , grano duro e orzo), tra questi, da alcuni anni si coltivano i Grani Antichi, Verna e Senatore Cappelli, con i quali vengono prodotte farine, pasta e birra. Si sta sperimentando l’utilizzo di vecchie varietà di cereali grazie alla collaborazione, tra l’altro, con l’Università degli Studi di Firenze.
La coltivazione a girasole è preziosa per la produzione di miele. Molto estesa anche la superficie boschiva, oltre 500 ettari, in un’ottica di salvaguardia della biodiversità e per favorire altresì il lavoro di fioritura svolto dalle api sempre nell’ottica della raccolta dei varie tipologie di miele.