Si torna a parlare di ripresa del settore culturale, fermo ormai da troppo tempo. E si torna anche a discutere delle misure di sostegno al reddito per i lavoratori del comparto. Temi al centro dell’incontro che si è tenuto nelle scorse ore tra il ministro Dario Franceschini e gli assessori alla cultura dei comuni capoluogo, tra cui anche Tommaso Sacchi, in rappresentanza della città di Firenze.
In realtà nell’ultimo anno- dall’inizio della pandemia – il dialogo tra Roma, Anci e il Coordinamento dei dodici assessori alla Cultura non si è mai interrotto ma adesso Franceschini va oltre, adottando l’idea di istituire permanentemente un tavolo di consultazione, così da garantire confronto e collaborazione con le realtà locali.
Proprio le grandi città – come la stessa Firenze – costituiscono il primo livello di raccordo con gli operatori e gestiscono la maggioranza delle realtà culturali del territorio, con l’obiettivo di superare l’attuale crisi della cultura e di progettarne la ripresa.
Intanto Franceschini ha confermato le destinazioni degli interventi con il fondo emergenze 2021 (già adottati nel 2020) e le misure di sostegno al reddito per i lavoratori del comparto. Ci sarà poi un approfondimento per l’individuazione delle eventuali categorie che potrebbero non essere state ancora ricomprese nei meccanismi dei ristori.
Riguardo invece alla preoccupazione degli enti locali per l’attuale chiusura obbligata dei luoghi d’arte e cultura e la necessità di favorire la ripresa delle attività di spettacolo live in sicurezza, il Ministero si è detto pronto a raccogliere le buone pratiche, le esperienze e i modelli già in essere nei comuni italiani. Sarà compito poi del Ministero valutare con il Comitato Tecnico Scientifico la validità e l’attuazione eventuale delle proposte.
Infine le amministrazioni comunali hanno presentato a Franceschini la proposta di creare un Fondo triennale per la tutela degli ecosistemi culturali urbani: fondi vincolati gestiti direttamente e autonomamente dagli stessi comuni, da erogare tramite procedura di evidenza pubblica. L’obiettivo è quello di aiutare nella ripresa anche tutte quelle realtà culturali che – per la loro natura ibrida – non sono comprese nelle forme di sostegno ordinarie previste dal Ministero.