Villa Bardini e il Forte di Belvedere a Firenze, dal 18 giugno al 2 ottobre 2022, ospitano la grande mostra “FOTOGRAFE!” che ha per protagoniste assolute le fotografe di ieri e di oggi con opere originali degli Archivi Alinari e produzioni contemporanee.
Un percorso che va dalla fotografia delle origini, attraversa il Novecento e arriva ai nostri giorni, affiancando i primi procedimenti fotografici come i dagherrotipi alle sperimentazioni odierne.
La mostra è costruita per analogie, differenze, suggestioni, per temi e generi, primo tra tutti il ritratto fotografico, mettendo insieme in un unico percorso oltre 40 fotografe nate in epoche, luoghi e contesti sociali diversi.
L’intento non è la ricerca di uno specifico e quanto mai ipotetico ‘sguardo femminile’, quanto l’individuazione della centralità di alcune personalità – spesso sottostimate – nella storia della fotografia.
Le fotografe in mostra
In mostra vintage prints, album e negativi dagli Archivi Alinari, opere in molti casi inedite, a partire dalle prime dagherrotipiste degli anni ’40 dell’Ottocento, come la francese Bernardine Caroline Théodora Hirza Lejeune (Parigi 1824-1895).
Le stampe originali di Julia Margaret Cameron, Dorothea Lange, Margaret Bourke-White, Lucia Moholy, Maria Mulas, Ketty La Rocca, Lisetta Carmi, Diane Arbus, Bettina Rheims, per citarne solo alcune, si confronterano con le produzioni di dieci autrici italiane, Eleonora Agostini, Arianna Arcara, Federica Belli, Marina Caneve, Francesca Catastini, Myriam Meloni, Giulia Parlato, Roselena Ramistella, Sofia Uslenghi, Alba Zari, rappresentanti della più giovane generazione, nata dopo il 1980.
Grazie a Calliope Arts, ente no profit con sede a Firenze e Londra, nato per valorizzare e salvaguardare il patrimonio culturale delle donne attraverso il suo progetto ‘Restoration Conversations‘, la mostra si arricchisce di due sezioni dedicate a fondi degli Archivi Alinari: quello delle sorelle Wanda Wulz (Trieste 1903-1984) e Marion Wulz (Trieste 1905-1990) e quello di Edith Arnaldi (Vienna 1884-Roma 1978), nota soprattutto come scrittrice ed artista di area futurista con lo pseudonimo di Rosa Rosà.
A Villa Bardini sarà esposto il Fondo Wulz (noto per la fama internazionale delle opere futuriste di Wanda, tra cui la realizzazione della famosa sovraimpressione “Io+gatto”), di cui verranno esposti anche dei negativi, che riserveranno al pubblico e agli studiosi importanti sorprese, in particolare sul sodalizio lavorativo e artistico con la sorella Marion.
Al Forte Belvedere sarà esposto un archivio completamente da esplorare, sostanzialmente un inedito, che permetterà, anche grazie alla ricerca della storica dell’arte Lisa Hanstein, di riportare alla luce la produzione fotografica di un’artista poliedrica come Edith Arnaldi, caratterizzata da ritratti e fotografie di viaggio realizzate in Italia, Europa e Africa, e dai ritratti eseguiti nel suo studio romano, funzionali all’indagine sulla produzione pittorica futurista dell’autrice.
Durante l’apertura saranno organizzati dialoghi con le artiste presenti in mostra, visite guidate e laboratori per bambini e famiglie.