Fondi europei in arrivo in Toscana per fronteggiare l’emergenza economica causata dalla pandemia di Covid-19. Le risorse, pari a oltre 264 milioni di euro, saranno utilizzata per contributi a fondo perduto per le piccole e medie imprese, sostegno alla digitalizzazione e alle aziende del turismo.
I bandi per le risorse attesi per il 15 e 16 settembre
L’iniziativa è resa possibile dalla firma di un accordo, lo scorso sabato a Firenze, tra il ministro per il Sud e la coesione territoriale Giuseppe Provenzano e il presidente della Regione Toscana. I bandi per l’accesso alle risorse saranno pubblicati quasi tutti tra il 15 e il 16 settembre.
Si tratta di fondi europei rimodulati rispetto all’originaria destinazione e orientati da subito verso quei settori che più hanno risentito della pandemia, e di fondi del Cipe (ovvero del Governo), messi a disposizione praticamente in ugual misura per rifinanziare i progetti Fesr e Fse ‘deprogrammati’, in modo che niente vada perso ed anche quegli interventi vengano portati a termine.
“Per la Toscana, che aveva già speso bene i fondi europei – ha sottolineato il ministro Provenzano – l’accordo si traduce in un’ulteriore accelerazione della spesa e in più investimenti destinati al territorio. Questo rappresenta anche un buon esempio di collaborazione istituzionale per la nuova stagione di grandi investimenti che si aprirà nel nostro Paese”.
141 milioni di fondi europei per le attività economiche
Su 264 milioni di euro la voce più consistente, 141 milioni, è destinata a sostenere le attività economiche. L’intervento più importante, pari a 115 milioni, andrà a contributi a fondo perduto per le Pmi che abbiano sostenuto, a partire da febbraio 2020, investimenti materiali ed immateriali.
Sono previsti anche interventi di sostegno alla digitalizzazione (10 milioni), alle realtà operanti nelle aree interne (6 milioni) e per il sostegno delle aziende del turismo che più hanno risentito della crisi (10 milioni).
70 milioni per l’emergenza sanitaria
Dei fondi europei riprogrammati (168 milioni dal programma operativo Fesr e quasi 97 milioni Fse), altri 70 milioni saranno destinati all’emergenza sanitaria. In particolare 10 saranno destinati alla realizzazione di programmi di telemedicina per cronici cardiopatici e 60 milioni per coprire le maggiori spese sostenute in questi mesi, dagli stipendi del personale agli incentivi o l’acquisto di tute e mascherine.
30 milioni per le fasce sociali in difficoltà
Non manca il sociale: 30 milioni per il sostegno delle fasce delle popolazione a rischio, a partire dagli aiuti alimentari destinati ai comuni di media e piccola dimensione. Tredici milioni saranno indirizzati ai lavoratori del settore privato e con figli piccoli fino a sei anni, in modo da aiutarli a conciliare famiglia e lavoro, e 5,7 milioni di indennità per i tirocini sospesi.
Cinque milioni saranno investiti su scuola e formazione: 3,7 milioni per l’acquisto di attrezzature e 1,3 milioni sulle competenze digitali.