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Florence Queer Festival, Firenze si apre alle culture LGBTI

Dal 15 al 20 ottobre un carosello di film, incontri, mostre, presentazioni di libri, coinvolgeranno il pubblico su tematiche di grande attualità

The Spark

Si apre a Firenze una finestra sulla cultura Lgbti, con la nuova edizione del Florence Queer Festival, che si terrà al cinema La Compagnia e in altre location cittadine, dal 15 al 20 ottobre, proponendo al pubblico molte anteprime di documentari e fiction, mostre, incontri, presentazioni di libri.

La manifestazione, diretta dal Roberta Vannucci e Bruno Casini, quest’anno sceglie come tema “l’impegno politico e sociale”. L’apertura (15 ottobre, ore 21.00) è affidata all’anteprima italiana (ingresso gratuito, inserita nel programma del Festival dei Diritti del Comune di Firenze), in collaborazione con l’Istituto Francese di Firenze del documentario ”The spark” di Benoît Masocco, presentato dallo stesso regista, che racconta il percorso che ha dato origine al Gay Pride negli Stati Uniti, nel mitico locale Stonewall Inn, e delle lotte per i diritti nelle città di San Francisco, Parigi e New York, dal 1969 agli anni 2000. 

A precedere The Spark, il 15 ottobre, sarà il documentario (ore 17,30) Fuori! Storia del primo movimento omosessuale in Italia (1971-2011), a cura di Angelo Pezzana, Enzo Cucco e Michele Brignone e, seguire, il film Pisa 1979-2009, la prima marcia gay 30 anni dopo, da un’idea di Andrea Pini (entrambe le proiezioni ad ingresso gratuito, e sono parte del programma di “Da Stonewall a Firenze. Culture lgbt e rock’n’roll”, realizzato nell’ambito dell’Estate Fiorentina).

Uno degli eventi di punta del Florence Queer Festival 2019 è la proiezione del documentario Mapplethorpe, di Ondi Timoner, un biopic che esplora l’arte e la sessualità di uno dei più noti fotografi del XX secolo, Robert Mapplethorpe, famoso per i suoi scatti di nudi in biano e nero, scomparso giovanissimo, nel 1989, a causa dell’aids. Un altro fotografo, stavolta italiano, sarà celebrato, a dieci anni dalla scomparsa, Derno Ricci, al quale sarà dedicato un evento che ne ripercorrerà la vita e il lavoro, previsto sabato 19 mattina.

Grande attesa per le anteprime dedicate alle grandi scrittrici: Wild nights with Emily, di Madeleine Olnek, racconto di una insolita e selvaggia Emily Dickinson e del suo grande amore per la cognata, Susan, uno sguardo insolito e ironico sulla nota poetessa; e ancora, Vita e Virginia, di Chanya Button, lungometraggio dedicato ad un’altra incredibile scrittrice,  Virginia Woolf della quale il film celebra il legame sentimentale non convenzionale con la sua compagna.
In tema di fiction, ci sarà Darkroom – Drops of Death, altra anteprima italiana, firmato da Rosa Van Praunheim, che sarà proiettato alla presenza dell’attore protagonista, Heiner Bomhard: un thriller ispirato a un fatto di cronaca pieno di suspance e segreti.

Ancora produzione italiana con il film di Carlotta Cerquetti, Linfa, racconto musicale della scena underground trans-queerfemminista di Roma Est. Altri documentari  provengono invece dall’altra parte dell’oceano, per raccontare l’America  del Sud, subito, dopo le elezioni del 2016, grazie al tour del coro maschile, Gay Men’s Chorus, di San Francisco 

Megan Rossman, The archivettes, è film che sulla nascita del Lesbian Herstory Archives, il più grande archivio al mondo sulla storia e cultura lesbica: il racconto di una squadra di volontarie che per 40 anni si sono dedicate alla raccolta ed archiviazione di informazioni e notizie sul tema della cultura lesbica, altrimenti destinata all’oblio.

Generazione Diabolika, di Silvio Laccetti, ci porta a conoscere, grazie ad un’accurata ricerca di immagini di repertorio,
il party Diabolika, del Muccassassina, che all’inizio del nuovo millennio è diventato un vero e proprio fenomeno sociale. Da segnalare l’anteprima di Mr Dimitris and Mrs Dimitoula, di Tzeli Hadjidimitriou, che sarà presente al festival: un documentario che racconta la Grecia attuale, ma anche la storia di un uomo che vive in soliturdine la sua omosessualità.

Il film di chiusura, Un Rubio, di Marco Berger, è un film argentino che va ad indagare a tutto tondo sul desiderio maschile, passioni e relazioni di convivenza omosex.

Non mancherà l’attenzione alle produzioni giovanili, con gli short film selezionati per il VideoQueer: corti e cortissimi che arrivano da tutto il mondo, che saranno proiettati il pomeriggio a La Compagnia. Ma il Florence Queer Festival propone anche arte, mostre, letteratura: un vortice di eventi che farà di Firenze, per una settimana, una capitale dei diritti, in un periodo di forti venti di intolleranza, per ricordare quanto la città sia vocata alla pace e al rispetto di tutte le identità di genere.

Tutto il programma completo su www.ireos.org

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