Il vassoio di Ventotene realizzato nel 1940 da Ernesto Rossi durante il confino sull’isola, il timbro del Comitato Toscano di Liberazione nazionale, il cui simbolo è all’origine dell’attuale stemma della Regione Toscana, il telegramma del presidente Terracini inviato a Piero Calmandrei per raccomandarsi di non mancare alla seduta della Costituente per approvare la Costituzione Italiana (in foto), una cartina sull’andamento della battaglia che portò nel ‘44 alla Liberazione di Firenze. E il portadocumenti e l’agenda che Carlo Rosselli aveva con sé a Parigi al momento dell’assassinio, assieme al fratello Nello, per mano fascista.
Sono solo alcuni degli oggetti, tra le tante testimonianze del movimento antifascista italiano e della Resistenza, conservati presso l’Istituto storico toscano della Resistenza e dell’età contemporanea a Firenze, una roccaforte della storia e della memoria della Resistenza, dell’antifascismo e della Costituzione italiana con cui la Regione Toscana oggi, mercoledì 20 novembre, ha rinnovato l’intesa, ormai decennale, che gli attribuisce a pieno diritto il ruolo di consulente scientifico per le iniziative che la Regione Toscana promuove nel campo della storia contemporanea e delle politiche della Memoria .
Questa mattina infatti il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, ha fatto visita all’istituto per firmata l’accordo che rinnova la stretta collaborazione tra i due enti e afferma la responsabilità scientifica, in coordinamento con gli altri Istituti storici della Resistenza attivi nelle province toscane, di ToscanaNovecento.it, portale web dedicato alla promozione della conoscenza storica delle vicende del Novecento.
“La firma odierna è un altro passo del percorso che stiamo facendo verso l’80° anniversario della Liberazione per alimentare le radici democratiche e antifasciste della Toscana attraverso la diffusione, in particolare tre le giovani generazioni, dei valori della lotta di Liberazione, alla base della Carta Costituzionale” , ha spiegato il presidente Giani ricordando due delle tappe compiute fino a oggi: “Prima – ha rammentato il presidente – l’inserimento dell’antifascismo tra i principi dello Statuto regionale, poi l’approvazione alcuni giorni fa, in Consiglio regionale della legge che aumenta e dà stabilità ai finanziamenti per gli istituti storici e centri di documentazione attivi in Toscana che si occupano di memoria e storia della Resistenza”. E’ stata infatti recentemente approvata la norma che assicura fondi pluriennali agli istituti storici delle Resistenza attivi in regione, ovvero alla Fondazione Museo e Centro di documentazione della Deportazione e Resistenza-luoghi della Memoria Toscana, alla Federazione regionale toscana delle associazioni antifasciste e della Resistenza.
“La missione dell’Istituto Storico Toscano della Resistenza e dell’Età contemporanea – ha osservato il presidente dell’Isrt Vannino Chiti – è quella di conservare e diffondere la memoria storica dell’antifascismo e della Resistenza, su cui si fonda la nostra Repubblica e la convivenza democratica delle nostre comunità. Il rinnovo del protocollo con la Regione costituisce un atto di grande rilevanza perché la collaborazione con le istituzioni è essenziale per portare avanti i compiti dell’istituto . Oggi più che mai c’è la necessità che i valori della cultura democratica vengano condivisi, sviluppando attività di formazione continua che coinvolgano le persone e prima di tutto i giovani, rendendo viva quella memoria e approfondendo la ricerca storica sul nostro tempo, in particolare sulle democrazie in Italia e in Europa”.